La passione del Cobra
di Luca Pietrobelli

La passione per il ciclismo arriva quando si corre da bambini, quando ci si sposta per seguire il Giro, quando in famiglia qualcuno pedala...



A volte si corre, proprio da bambini, e non si sa neanche perché: a qualcuno viene naturale, per altri è quasi un sacrificio (lo è stato per me ad esempio), ma c’è sempre un fatto scatenante che determina l’esplosione della voglia di pedalare, stare in compagnia e vivere le due ruote.

Ho avuto la fortuna di poter prendere parte ad uno di quei gesti che, a mio modo di vedere, sono dei veri e propri semi che prima o poi germoglieranno; magari non nel prossimo futuro, ma sono sicuro che lasceranno ricordi indelebili e accenderanno una leggerissima fiamma di passione che prima o poi divamperà.

Il tutto è successo circa un mese fa, non ho voluto raccontarlo subito perché non è stata una trovata pubblicitaria e ho voluto gustarmi l’emozione: in occasione delle fotografie di squadra per la gloriosa società UC Soprazocco, Sonny Colbrelli, "Il Cobra di Casto", ha partecipato alla giornata regalando a tutti gli atleti dei caschetti nuovi con il suo simbolo, il cobra appunto.

Vedere i ragazzi emozionarsi per una fotografia, un autografo e quel caschetto colorato da indossare in gara mi ha riportato alla mente quando ero stato premiato da Igor Astarloa, al tempo campione del mondo, di stanza in Valsabbia pure lui, un momento che lì per lì non mi fece un grande effetto, ma che ora ricordo con piacere.

Emozioni, per un gesto semplice che avrà sicuramente un valore aggiunto importante: una volta compreso, assaporato e decantato, qualcosa di nuovo si accenderà.

Ora in corsa ci saranno tanti piccoli cobra che proveranno a dire la loro sulle orme di quello più grande, corridore dalla classe cristallina, non solo sui campi di gara!


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