Twitch, il possibile futuro televisivo
di Matteo Zambelli

“Un posto dove si può fare ciò che più amiamo”. Sembra poco, eppure è la formula vincente per una piattaforma riscoperta, che probabilmente ha ben più potenziale della classica antenna via cavo


Esattamente come negli anni 30 la radio lascia spazio a nuovi tipi di comunicazione, oggi, a distanza di molti decenni, esistono realtà parallele a quella della TV.  La sostituzione degli “obsoleti” programmi televisivi è più di una semplice supposizione, le piattaforme di live streaming riescono a vincere perché puntano tutto su un unico fattore: l’interazione.

Le chiamate da casa vengono rimpiazzate dalla “chat”,  le puntate sono esclusivamente in diretta e soprattutto i riflettori illuminano anche lo spettatore, che magicamente diventa protagonista.  
Questo è Twitch, uno strano mondo in cui si può, essenzialmente, fare ciò che si vuole.

Nel lontano 2011 Justin Kan e Emmett Shear diedero vita ad un’idea tanto visionaria quanto complicata.
Da una lunga discussione tra i due amici nacque Twitch, anche chiamato goliardicamente “Sito viola”. Ma in cosa consiste un piattaforma live streaming?

Cercherò di farla breve
: una persona può creare una stanza virtuale dove accogliere gente da tutto il mondo, all’interno si gioca, si discute o semplicemente ci si diverte tramite messaggi (la suddetta chat) che passano sotto gli occhi di chiunque, anche del presentatore.

Le possibilità sono vastissime, si passa da semplici conversazioni a importanti eventi culturali, come quello lanciato dalla Nasa qualche mese fa, con l’intento di mostrare nei dettagli tutta la maestosità del rover Perseverance.
Il periodo di quarantena ha dato molta visibilità alla piattaforma, che vanta già 15 milioni di utenti attivi giornalieri, e quasi 4 milioni mensili solo in Italia.

Di maggiore interesse è la sezione Gaming
(basata sul mondo videoludico), dove gli appassionati e gli streamer non mancano. Ma anche il più puro commentario o la semplice musica conquistano una grande fetta di audience, mentre per quanto riguarda lo sport vengono proposte ogni giorno dirette di ogni tipo, dal basket alle freccette. Non potevano mancare i corsi di cucina, che hanno uno spazio dedicato, chiamato per l’appunto “Food and drinks” (cibo e bevande).

Ora, con tutti questi dati alla mano, saranno più evidenti le similitudini tra TV e Twitch, ma ciò in genere non basta. Provare da sé può essere davvero il punto di svolta, e quindi, senza sbilanciarmi troppo, vorrei consigliare a tutti una breve esperienza sul Sito viola.
Un po’ per curiosità e un po’ per noia mi ci sono appassionato anch’io, ed ora partecipo frequentemente a qualche live (che riesce sempre a strapparmi un sorriso o una riflessione). Tra i nomi più seguiti e noti di Twitch troviamo Dario Moccia, un simpatico pisano conosciuto per la sua piccante simpatia, oppure il famoso Zano, che detiene attualmente il record italiano di spettatori simultanei, ben 160.000. Insomma, ce n’è un po’ per tutti.
 
Credo che la questione possa crescere in modo esponenziale e in breve tempo, non sarei sorpreso vedendo un tale cambiamento nei prossimi anni. C’è poco da aggiungere, Justin e Emmett c’avevano visto giusto, chissà come avrebbero reagito sapendo di un tale successo riguardo alla loro creazione, e quanta ispirazione stanno dando agli altri. Non rimane altro che aspettare, ma nel mentre possiamo ancora godere di questo piccolo universo mediatico.

Matteo Zambelli


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