Auguri in coro
di Marisa Viviani

Il coro di Bagolino ha scelto uno spiritual per rivolgere alla propria comunità e a tutti gli auguri di buona Pasqua
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Si dice sempre “Questa sarà l'ultima volta”, ma la pandemia non si arresta e la vita non torna alla normalità. Così, per il Coro di Bagolino, ma per tutti i cori, e le bande musicali, le orchestre, le compagnie teatrali, è necessario adattarsi alla situazione, trovare altre modalità per le proprie attività, altre forme di espressione, per tenere uniti i propri componenti, associati, collaboratori, e anche i sostenitori, per non perdere i contatti con il proprio complesso artistico, il ritmo di lavoro, lo spirito di gruppo, per non tornare ad essere dei singoli appassionati di canto, o di musica, o di recitazione, anziché una formazione collettiva che fa le cose insieme, canta, suona, recita insieme, e meglio ancora, si diverte insieme. Altrimenti l'alternativa è appunto sciogliersi, ognuno per la propria strada, o nel proprio angolo: la fine di un valore sociale, per i gruppi e per la stessa comunità di appartenenza.

La situazione del Coro di Bagolino non fa eccezione, e per mantenere lo spirito di gruppo e viva la passione del canto corale, la Mª Susanna Zanetti, con la presidente Cristina Foglio, il consiglio e i coristi, si è attivata ancora per registrare un canto da remoto, per dare un segnale di continuità e di presenza ai concittadini in questo lunghissimo periodo di incertezza, confusione, paura, separazione, solitudine.

Mettere insieme i coristi, non tutti per difficoltà tecniche ma comunque tanti, assegnando le parti a ciascuno, controllando ogni prestazione, assemblando i singoli pezzi in un collage canoro coerente, è un lavoro lungo e impegnativo per la direttrice del coro; per i coristi è un lavoro in solitudine, certo non gratificante come cantare insieme, scambiandosi idee, ascoltandosi reciprocamente, correggendo errori di impostazione, imparando e crescendo in una formazione corale unitaria.

Anche questa volta il Coro di Bagolino ce l'ha comunque fatta, e in occasione della Pasqua può presentare il suo canto alla comunità, "Kumbayà", un canto spiritual originario degli Stati Uniti d'America, di autore incerto, scritto negli anni '30 in lingua creola.

"Kumbaylà my Lord"  è il motivo ripetuto nel testo, significa “vieni qui mio Signore”; il canto è un'invocazione di chi sta pregando, di chi sta piangendo, di chi sta cantando: che il Coro di Bagolino offre in augurio per la festività pasquale ai suoi concittadini.

Ascoltatelo, sperando che sia davvero l'ultima volta dover cantare da remoto, sperando di tornare presto ai concerti in vivo, a cantare insieme, davanti ad un pubblico non più virtuale, ma reale.

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