Il credente
di Luca Rota

La figura odierna “di provincia” non lo è propriamente, ma la ospitiamo comunque a pieno merito tra le pagine di questa rubrica, nella sottocategoria delle “leggende”


Stiamo parlando di un estremo difensore di fama internazionale, che si mise in mostra con le eccellenti prestazioni fornite sul campo, ma non solo.

Costui fu capace di rifiutare una proposta di quelle irrifiutabili, ovvero difendere i pali del Manchester United campione d’Inghilterra, detentore della Champions e rullo compressore totale di fine millennio.

Stiamo parlando di Carlos Roa, portiere argentino del Maiorca, fervente seguace di una chiesa che profetizzava la fine del mondo con l’avvento del nuovo millennio.

Fu così che, da buon credente, lasciò tutti i suoi beni (non si sa a chi) ritirandosi con la propria famiglia in una località di montagna, nell’attesa di questa “fine”… che naturalmente non arrivò mai.

Una volta resosi conto della non avvenuta profezia, il rimorso per l’aver declinato l’offerta dei Red Devils fu indefinibile.

Così ritornò a difendere i pali del Maiorca, col quale aveva sfidato, perdendo, la Lazio nell’ultima finale di Coppa delle Coppe di sempre (l’anno seguente sarebbe stata inglobata nell’Europa League).

Con l’Albiceleste disputò il Mondiale di Francia ’98, giocando da titolare, nell’orbita di un’ottima - fino ad allora - carriera, distrutta o vertiginosamente deragliata per motivi fideistici.

Credente o credulone?
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