Scuola muratori anno 1956
di Fausta Stagnoli
Grazie a Fausta Stagnoli che in memoria del marito ci regala questo suo ricordo, riferito a fatti che certamente hanno portato benefici alla comuntà bagossa
Gli anni successivi alla seconda guerra mondiale furono molto difficili. Non si trovava lavoro e molti emigravano all’estero in cerca di fortuna.
Ma qualcosa stava cambiando. La voglia di emergere, di imparare di progredire era molto forte e il Comune di Bagolino raccolse l’esigenza ed organizzò la scuola muratori.
Molti giovani colsero l’occasione unica di poter imparare un mestiere e fu cosi che un gruppo di 30 giovani (dai 14 ai 18 anni) sotto la direzione dell’Ing. Pighetti, del geom Scalvini e del direttore dei lavori Virgilio dei “Buna” iniziarono nel 1956 quella che per molti di loro fu una nuova vita, una nuova opportunità di crescita.
La scuola durò tre anni e ogni mattina il folto gruppo di giovani si recava direttamente in un cantiere, perché allora la scuola era soprattutto teoria applicata alla pratica.
Ogni settimana gli studenti percepivano una piccola paga essenziale per poter lavorare in serenità in un momento di grande miseria del nostro paese.
I giovani manovali erano seguiti dall’ing. Pighetti ed in particolare dal geom Scalvini e dal capomastro Virgilio.
Impararono i fondamentali per un buon costruttore: come lavora il ferro, come leggere un progetto, come realizzare una scala, come impastare la malta etc.
Ma, cosa non trascurabile, acquisirono la capacità di realizzare manufatti durevoli e sicuri senza sprecare un solo grammo di ferro e cemento.
La scuola si concluse con la costruzione di un grande edificio residenziale a tre piani ancora oggi abitato in via Casale.
Questo piccolo ricordo è la testimonianza di come piccole decisioni lungimiranti della politica possono determinare il benessere di una comunità.
Tutti e trenta gli studenti, compreso mio marito Eugenio, hanno potuto, grazie alla lungimiranza della politica, crearsi un futuro ed una famiglia e permettere a noi tutti, ora , di godere delle altrui fatiche passate.
Fausta Stagnoli