Comitati: «La galleria? a 368»
di Ubaldo Vallini

Prove tecniche di distensione, in questi giorni. Sull'ipotesi di uno scolmatore che non sia in grado di pesare sotto il minimo vitale del Chiese, i Comitati rinunciano al No perentorio alla galleria e tre consiglieri regionali chiedono tempo.

Prove tecniche di distensione, in questi giorni, fra i Comitati di ambientalisti ed i referenti politici ed amministrativi del territorio, in merito all’annosa questione dell’Eridio. Sicurezza, livelli e qualità dell’acqua, le problematiche sul tavolo, che quest’estate pare debbano proprio trovare soluzione.
Pena il ritorno del lago allo stato pietoso in cui versava negli anni scorsi, prima che un temporaneo Piano di protezione civile voluto dalla Prefettura e redatto dalla Provincia, anche per rispondere ad una massiccia mobilitazione popolare, consentisse di alzarne i livelli.

E’ tempo di decisioni definitive, dunque, da non prendere però a cuor leggero.
Nella serata di lunedì, a Ponte Caffaro, il Coordinamento delle Pro loco del lago d’Idro, il Comitato di difesa del lago d’Idro e del Fiume Chiese, Legambiente e gli Amici della Terra, hanno incontrato i consiglieri regionali bresciani Osvaldo Squassina (Prc), Arturo Squassina e Vanni Ligasacchi.

Ai tre rappresentanti “trasversali della politica regionale, è stato consegnato un elenco di proposte perchè vengano inserite, o almeno se ne tenga conto, nello stilare la versione definitiva dell’accordo di programma che i sindaci rivieraschi (più quello di Lavenone) stanno concordando direttamente con la Giunta regionale.
“Un accordo che ci sta passando sopra senza che da parte nostra ci sia la possibilità di far valere il patrimonio di esperienza accumulato in anni di studi e di coinvolgimento dei cittadini – lamentano i Comitati -. Abbiamo avuto modo di visionarne una prima bozza e reputiamo che il rischio di prendere una sonora fregatura sua reale. Possibile che i nostri stessi amministratori non ci stiano nemmeno ad ascoltare?”.

Fra le proposte dei Comitati, quella che potrebbe essere in grado di mettere tutti d’accordo, è la costruzione di una nuova galleria che non sia in grado di pescare acqua al di sotto della quota 368 sul livello del mare. L’opera, prima sempre osteggiata, con quelle caratteristiche tecniche risponderebbe alle esigenze di sicurezza e allo stesso tempo offrirebbe solide garanzie in merito al minimo deflusso vitale per il Chiese che “ricomincia” a Idro a quota 367.
“Su questa novità, chiediamo ai sindaci coinvolti e alla Giunta regionale un atto di responsabilità che si deve concretizzare nel rinvio della sottoscrizione di quell’accordo, anche in vista dell’audizione prevista per settembre della VI Commissione (Ambiente) con tutti i soggetti e le realtà interessate al problema” hanno fatto sapere ieri i tre consiglieri regionali con un comunicato congiunto.

“Serve una pausa di riflessione che può coincidere col periodo estivo e che non deve essere letta come una sconfessione dell’operato delle comunità locali e della Regione – hanno aggiunto -, piuttosto come occasione per coinvolgere maggiormente nelle scelte la popolazione e le associazioni ambientaliste e giungere possibilmente ad un accordo condiviso”.

Gli altri punti che i Comitati vorrebbero fossero inseriti nell'accordo di programma riguardano il recupero del bene ambientale lago e della qualità dell'acqua che andrebbero declinati in obiettivi ben precisi, scadenze e relativi finanziamenti. La garanzia che il lago non possa mai scendere sotto i 367,20 che la quota minima vitale per il Chiese. La tutela e la valorizzazione turistica della zona. Il completamento del collettore fognario.
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