Tipo pista, un tipo non più di moda e i «curidùr del martedè»
di Luca Pietrobelli

Oggi il ciclismo è diventato uno sport globale, con atleti da tutto il mondo che si contendono la vittoria ai più alti livelli nelle grandi corse dalla vetrina internazionale



Anni fa era praticamente impensabile vedere corridori colombiani vincere il Tour de France o ragazzi eritrei lottare per vittorie di tappa. Un tempo il ciclismo era tutta una questione strettamente europea, con lampi statunitensi e australiani e il numero di gare sul territorio era enorme.

A livello giovanile e dilettantistico, tra gli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, specialmente nel nord Italia, si è vista una vera e propria epoca d’oro delle corse di un giorno: i “tipo pista”.

Questa disciplina, tutt’oggi regolamentata dalla federazione internazionale, prevede una corsa in un circuito cittadino, ovviamente chiuso al traffico, per un totale di una ottantina di chilometri, qualcosa di più per le categorie più avanzate, da corrersi tutti d’un fiato.

Ai tempi erano gare molto in voga in estate, corse principalmente in occasione di feste di paese, feste dell’unità e fiere più o meno grandi, disputate solitamente in mezzo alla settimana, per ravvivare la serata più “fiacca” e permettere agli atleti di non interferire col ricco calendario programmato.

Il premio per il vincitore si aggirava attorno alle 250.000 lire, 150 per il secondo e 50 per il terzo. Un totale di 10-12 eventi in tutta la stagione estiva in cui ci si presentava da soli, con i colori della squadra indossati ma correndo per sé, per il bottino, al più cercando aiuto in un amico con la promessa di spartire la vincita.

Per la conformazione del territorio i “tipo pista”, oggi totalmente soppiantati dai criterium molto famosi negli Stati Uniti e corsi con biciclette a scatto fisso come nei velodromi, erano per lo più localizzati nella bassa bresciana e i ragazzi più vincenti erano soprannominati “curidùr del martedè”, in segno di scherzoso scherno.

La Valsabbia può vantare, anche in questo frangente, uno dei corridori più incisivi nella disciplina, con 9 vittorie e un secondo posto su dieci eventi a cui ha partecipato in una sola stagione, un ragazzo di Villanuova sul Clisi, Andrea, un vero corridore del martedì!

Oggi, qui vicino, si corre ancora una corsa parente stretta dei criterium, la “Città di Brescia”, prestigiosa corsa di livello internazionale che si disputa il primo martedì di Luglio, con partenza e arrivo al Castello di Brescia, in notturna, per incoronare il “Campione della notte”. Nomi di primissimo livello costellano l’albo d’oro, per un’evoluzione storica alquanto singolare: da corridori del martedì a fuoriclasse lanciati nel mondo globale del ciclismo moderno.

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