Affido anche in tempo di Covid
di Redazione

In Valle Sabbia prosegue l’attività di aiuto ai bambini e ai loro genitori offerta gratuitamente grazie al servizio del progetto Affido di Comunità montana


La battaglia con la pandemia è ancora in atto e mentre cerchiamo di convivere con il virus e ciò che esso comporta, guardiamo preoccupati ai danni collaterali oltre la salute, oltre ai lutti che qualcuno ha subito. Sentiamo parlare di crisi economica e giustamente ci chiediamo come usciremo da questo incubo che tocca le nostre vite a 360 gradi. Viviamo un senso di insicurezza, frenati nel guardare avanti e progettare. È molto faticoso e pure frustrante.

Da mesi chi come noi opera a contatto con le persone, non può non vedere la situazione drammatica che questa situazione sta procurando a bambini, ragazzi, adulti di tutte le età anche dal punto di vista sociale, relazionale, psicologico.

Per molte settimane abbiamo fermato le scuole e tutti i servizi educativi, ogni attività extrascolastica che arricchiva la vita relazionale e non solo, in particolare dei più giovani. Per le famiglie più fragili abbiamo dovuto interrompere progetti che da tempo funzionavano, impalcature o anche solo stampelle che permettevano degli equilibri che sono improvvisamente saltati dall’inizio dell’estate, ma che si riverberano ancora adesso. Riattivare questi sussidi è stato possibile parzialmente e tutt’oggi viviamo nel rischio che i progetti debbano funzionare “a singhiozzo”, in base al contagio e alle quarantene inevitabili.

Nonostante tutto però abbiamo visto che di fronte all’emergenza molti hanno risposto con coraggio e disponibilità, mettendosi al servizio della comunità. Quanti volontari si sono offerti! Similmente è stato ed è tutt’ora meraviglioso sapere che silenziosamente ci sono persone che hanno detto “comunque sì” all’affido, perfino a quello diurno. Dopo uno stop forzato infatti i progetti di accoglienza e vicinanza solidale si sono riattivati, in forme variegate, nel rispetto dei timori leciti di ciascuno, sia delle famiglie di origine che affidatarie.

Nella nostra Valle Sabbia prosegue l’attività di aiuto ai bambini e ai loro genitori offerta gratuitamente da persone che provano ad esserci, diventando delle specie di zii o nonni per qualcuno che nemmeno conosceva. L’affido, anche quello diurno, è possibile, perfino in era Covid-19! Ve lo possono raccontare i protagonisti:

TESTIMONIANZA 1
Siamo una coppia tra i 40 e i 50 anni e abbiamo una bellissima bambina di 9 anni. C'è stato un forte desiderio di avere un secondo figlio, che purtroppo non è  mai arrivato…
Durante questo periodo un po' di sconforto abbiamo avuto modo di parlare con una nostra amica che lavora nell' ambito sociale. Ci ha messo a conoscenza di una forma d' aiuto a bambini con svariate problematiche senza che però vengano allontanati dalla loro famiglia: l'affido leggero.
L'idea ci è piaciuta subito molto. Nostra figlia è molto socievole e bisognosa di compagnia e questa  nostra decisione ha reso felici non un solo bambino ma due!!!
Sono ormai due anni che siamo la famiglia affidataria di una ragazzina che frequenta le scuole medie, e per la nostra bimba è quasi come una sorella.
La stiamo aiutando a crescere e nel frattempo questa esperienza fa crescere anche noi.  Sapere che stai facendo una cosa buona e importante per qualcuno  ti fa stare bene nell' animo, vedere che questo qualcuno è felice con te, ti chiama e ascolta anche qualche consiglio ti rende orgoglioso. Certo è un sacrificio  e  non sempre  facile, ma dobbiamo dire che ne vale la pena.

TESTIMONIANZA 2
Venuti a conoscenza, quasi per caso, di 4 incontri sull’affido organizzati a Roè, abbiamo deciso di partecipare. Uno di noi sapeva già di voler poi aderirne, l’altro era consapevole che sarebbe stato trascinato. Detto fatto abbiamo aderito ad un progetto affido nella formula part-time.
Ci hanno proposto due fratelli e ci siamo resi disponibili. L’inizio è stato un po' un salto nel vuoto, eravamo pronti a chissà cosa, poi le cose sono state ben diverse, al contrario delle nostre aspettative: loro due non sono due tornado!  
Inizialmente il progetto prevedeva una accoglienza nei week-end, pian piano la nostra disponibilità è aumentata. Nella nostra coppia c’era chi si chiedeva come far trascorrere il tempo presso di noi a questi bambini, o chi si chiedeva cosa avessero realmente bisogno e cosa fare. Gradualmente le cose son venute da sé, ci siamo conosciuti vicendevolmente, passo dopo passo sono emerse anche le loro esigenze.
Proprio mentre stavamo iniziando ad instaurare un certo rapporto e finalmente entrarne in confidenza è arrivato il Covid a bloccare tutto!
Ripartiti a fine lock-down, è stato un po' come ripartire da zero, ma complice il nostro cane (con loro è il nostro jolly) e il periodo estivo, un paio di gite in montagna e al lago, il tutto è stato più facile.    
Alla ripresa della scuola, del lavoro, la sempre maggior conoscenza e fiducia, la loro apertura nei nostri confronti ci ha fatto conoscere le difficolta di questi bambini, catapultati in un ruolo da adulti.
Uno di loro ha tanta fantasia che vorrebbe esprimere di più, vorrebbe lasciarsi andare, correre e giocare, far scherzi e ridere… ma reprime tutto questo. Il più piccolo ci ha colpito per la poca fantasia, nel comportamento durante il gioco e a volte persino nella scelta dei programmi tv: vuole emulare gli adulti.
Quando passiamo più tempo assieme, giornate intere o mezze giornate nel week-end, li vediamo lasciarsi andare, migliorare poco alla volta, questo senza far niente più che la normalità (compiti, qualche gita, cucinare talvolta assieme, far due passi con il cane). Pian piano sono entrati a far parte della nostra famiglia, passando tempo anche con i nostri parenti, giocando o preparando qualche torta anche con loro.
Abbiamo capito ciò che chiedono, cioè adulti coerenti che sappiano dare loro attenzioni, che si preoccupino e chiedono loro “come è andata a scuola’”, che diano e mantengano delle regole, che sappiano dire i “no” che aiutano a crescere; adulti che sappiano fare gli adulti, prendendosi responsabilità e lascino i bambini crescere, giocare, galoppare con la fantasia.
La nostra ricompensa è sentire le risate dell’uno o le preoccupazione dell’altro su quando la “zona rossa” ci obbligherà a non vederci più nuovamente per un po'.
Ad oggi il ritorno delle regole antiCovid e alcuni problemi nuovi nella loro famiglia non ci permettono di passare molto tempo insieme e questa riduzione sta influenzando sui progressi ottenuti finora. Speriamo, il prima possibile, di poter ritornare alla normalità e continuare a far progressi utili sia per loro che per per noi e di sentire ancora le loro risate.
Il Servizio Affido è sempre attivo. Il bisogno è sempre maggiore. Non siamo solo noi operatori a chiedere questo aiuto, lo chiedono anche i genitori e i ragazzi. Chiamaci, informarsi non costa e non implica nulla!

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