Il carnevale in mostra per il carnevale che non c'è
di Marisa Viviani

Un'iniziativa di Pro Loco di Bagolino, in collaborazione con l'Associazione Culturale Habitar in sta terra, ricorda con una mostra itinerante il carnevale che quest'anno non ci sarà, ma che negli anni passati, da tempo immemore, ha animato fragorosamente la comunità


Non c'è niente da fare: a Bagolino il carnevale è talmente radicato nella storia, nella cultura, nel costume, che se viene sospeso si converte in segni tangibili della propria presenza nella vita delle sue genti, assumendo le forme delle trasmissioni dedicate di Radio Canài délä Tópä, del 3° Messaggio della Gedàsä Gärétä alla popolazione di Bagolino, e anche di una mostra fotografica di passati carnevali allestita sulle vetrine dei negozi, in vista a clienti e passanti.

In questa settimana che preluderebbe al carnevale canonico di tre giorni nella Valle del Caffaro, ma che non si terrà per la nota questione del covid (qualcuno non se n'è ancora accorto?), qui si vive malinconicamente l'assenza della festa.

Un'iniziativa di Pro Loco di Bagolino, in collaborazione con l'Associazione Culturale Habitar in sta terra, ricorda allora con una mostra itinerante il carnevale che quest'anno non ci sarà, ma che negli anni passati, da tempo immemore, ha animato fragorosamente la comunità.

Si tratta di una mostra di fotografie e costumi che celebra silenziosamente il carnevale che non c'è, portando nel paese un segno dell'amata festa, un ricordo, un sorriso e un anticipo del festeggiamento che verrà, tra un anno, si spera, ci si augura tutti.

Questa iniziativa, come le altre citate, anche private, portano tra la gente un po' di allegria, in attesa del superamento della pandemia che sta privando il paese, e l'Italia intera delle sue normali attività, e di tutte le manifestazioni culturali, sportive, folkloriche.

Ben venga quindi tutto ciò che può alleggerire il peso di una vita soggetta a limitazioni ormai da un anno, mantenendo in ogni caso l'osservanza delle disposizioni sanitarie.

Il timore ventilato che il solo ricordo del carnevale che non c'è attiri qualcuno da fuori paese e rappresenti un incentivo a trasgredire le norme anticovid con festeggiamenti non consentiti, creando disordini nel paese, è ingiustificato: se avverranno eccessi, nonostante le norme antiassembramento che anche le pietre hanno acquisito, pur non possedendo materia cerebrale, non sarà certamente perché è arrivato a Bagolino allo scopo di farsi una cultura antropologica.Uno spot di chiarimento su questo problema è stato diffuso da Pro Loco e Habitar in sta terra, ed è allegato al presente articolo.

La gente di Bagolino si goda serenamente il Carnevale Silenzioso e l'aspettativa del carnevale vero che tornerà, perché è nella storia della comunità e delle famiglie di Bagolino, da almeno 500 anni.



Nelle foto di Luciano Saia: Il Carnevale Silenzioso sulle vetrine dei negozi di Bagolino
In allegato: Il Carnevale Silenzioso nello spot di Habitar in sta terra e Pro Loco di Bagolino

















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