Orari da... sballo
di Elena Tonolini

La pandemia ha messo la scuola in ginocchio? Se da una parte gli edifici scolastici sono i più sicuri dal punto di vista di prevenzione dei contagi, lo stress psicologico dovuto alla pandemia ha raggiunto livelli altissimi


Nella mattinata di martedì 26 gennaio 2021 gli studenti della 4BI dell’Istituto superiore “G. Perlasca” di Vobarno sono stati chiamati a presenziare a scuola con solo 40 minuti d’anticipo dall’inizio delle lezioni.

La sera precedente (lunedì 25 gennaio) gli alunni avevano, infatti, chiesto chiarimenti circa l’orario scolastico poco chiaro ed era stato loro riferito che la mattina seguente sarebbero dovuti entrare a scuola alle 9.45 in quanto i docenti sarebbero stati impegnati in consiglio per le prime due ore della mattinata.

L’orario è stato quindi aggiornato in seguito alle perplessità esposte dai giovani informatici per risultare loro più chiaro.
Tuttavia, ecco che alle 8.06 del mattino seguente, senza alcun preavviso, esso subisce un ulteriore cambiamento, chiedendo agli studenti di presenziare alle 8.45, ossia entro 40 minuti.

In molti, sui 21 studenti della 4BI, hanno deciso di non andare affatto a scuola quel giorno, tanto che il registro, a fine giornata, contava solo 11 presenti: visto l’orario la maggior parte dei genitori degli studenti della 4BI si trovava già al lavoro e i ragazzi avrebbero dunque dovuto usare i mezzi pubblici con scarsissimo preavviso o andare a scuola a piedi, dove arrivare puntuali diventa abbastanza difficile quando si abita dall’altra parte del paese.

A causa di ciò, più della metà della classe ha deciso di rimanere a casa, chi impossibilitato e chi per protesta contro gli orari improponibili a cui sono stati sottoposti negli ultimi mesi e a cui devono sottostare tutt’ora, a più di una settimana di distanza.
Gli alunni sono infatti consapevoli del periodo difficile che la scuola sta attraversando, ma molte delle loro famiglie si sono chieste come si possa chiedere a dei ragazzi, molti dei quali provenienti da frazioni, di essere presenti a scuola entro 40 minuti, pena l’inevitabile aumento delle ore conteggiate come assenza.

Questo è solo uno degli esempi degli orari che sono stati imposti non tanto alla 4BI di Vobarno, quanto a migliaia di studenti italiani in questi mesi, per non parlare delle lezioni in didattica asincrona da aggiungere alle normali ore di DAD passate davanti ai terminali e le varie proposte che sono state avanzate a livello governativo, tra cui lo slittamento delle lezioni in una fascia oraria compresa tra le 10 e le 15 (criticata ampiamente sia da alunni che professori in quanto renderebbe ancora più difficile la già impossibile impresa di trovare il tempo per riposarsi o coltivare le proprie passioni, di cui i ragazzi in particolare avrebbero bisogno) e il prolungamento del periodo scolastico per tutta l’estate.

I più giovani saranno anche i meno colpiti dalla pandemia, ma le crescenti lamentele dimostrano che sono proprio gli studenti a subire maggiormente gli effetti delle decisioni prese a riguardo e dell’amministrazione del sistema scolastico, ritrovandosi costantemente irritati ed esausti.

Elena Tonolini

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