«Guarda con me», l'arte e il punto di vista dell'infanzia
di Cesare Fumana

Anche in Valle Sabbia il progetto di Fondazione Pinac di Rezzato con un innovativo percorso di produzione culturale partecipata in collaborazione con la Comunità montana


Mettere al centro il punto di vista dell’infanzia e la creatività
, attraverso un innovativo percorso di produzione culturale partecipata in collaborazione con cinque comunità territoriali lombarde, tra le quali la Valle Sabbia.

È questo l’ambizioso obiettivo che si pone il progetto “Guarda con me”, promosso dalla fondazione Pinac (Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi), di Rezzato, che ha coinvolto cinque realtà territoriali lombarde, rispondendo al bando “Per la Cultura” di Fondazione Cariplo che le ha destinato 85 mila euro.

Fondazione Pinac è un museo dinamico internazionale che raccoglie, studia e promuove l’espressività e il disegno infantile. La collezione storica è unica nel suo genere in Italia e in Europa e rappresenta un ponte ideale con i bambini e i popoli del mondo intero: fondata da Aldo Cibaldi negli anni Cinquanta, oggi conta più di 8.000 opere provenienti da 80 Paesi.

I disegni del patrimonio storico della pinacoteca diventano lo spazio, fisico e digitale, concreto e simbolico, in cui si incrociano i molteplici sguardi degli abitanti delle comunità coinvolte. Sguardi diversi, per assumere punti di vista diversi, “per offrire occasioni di produzione artistica, culturale e sociale”, come ha sottolineato la presidente della Fondazione Michela Caniato.

Come detto, sono cinque i territori coinvolti: le tre valli bresciane, Valle Sabbia, Val Trompia e Valle Camonica, insieme alla Val Chiavenna e al Comune di Brugherio.

Il progetto ha la durata di due anni e per ciascuna annata sono in programma diverse iniziative: una mostra tematica presso la sede di Fondazione PInAC; una mostra en plein air su ciascun territorio; cinque percorsi di produzione artistica con gruppi di bambini, giovani e adulti; una mostra digitale animata; 10 video racconti di 10 opere in mostra.

“Guarda con me” intende promuovere attività di rigenerazione delle identità locali, sviluppare nuove forme di partecipazione alla vita culturale e coinvolgere il pubblico in un percorso innovativo di lettura e osservazione delle immagini.

Per fare questo saranno organizzate dallo staff della fondazione una serie di azioni concrete, decentrate ed inclusive, che porteranno il museo fuori dal museo ed il pubblico dentro il cuore della Fondazione, l’archivio dei disegni infantili del mondo.

Alla tradizionale mostra annuale allestita nei rinnovati spazi della sede storica di via Disciplina, a Rezzato, si affiancheranno nei prossimi due anni mostre en plein air, immerse nella natura, nei borghi storici o negli spazi urbani dei cinque territori

I territori ospiteranno le mostre diffuse e parteciperanno a workshop condotti dallo staff artistico di Fondazione PInAC, in cui creeranno contenuti audio che saranno parte integrante delle mostre stesse. A partire dalla primavera, infatti, cittadini e turisti potranno non solo guardare, ma anche ascoltare le opere nelle mostre diffuse, semplicemente inquadrando con il proprio smartphone il codice QR presente sulle immagini, si attiverà la riproduzione delle tracce audio create dai partecipanti ai laboratori: bambini, ragazzi, adulti e anziani individuati con particolare attenzione alle situazioni di maggiore marginalità socio-culturale.

Anche il web diventerà un ulteriore “territorio” di incontro: ogni anno il sito pinac.it ospiterà una mostra digitale in cui i disegni prenderanno vita in modo interattivo e sonoro. Inoltre le opere di PInAC si animeranno anche sui suoi canali social, che ospiteranno l’intervento di 10 testimonial, professionisti, autori, artisti, illustratori, ricercatori, amici di PInAC che racconteranno con un linguaggio spontaneo e amichevole uno dei disegni in mostra.

«Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha detto l’assessore alla Cultura di Comunità montana di Valle Sabbia, Claudio Ferremi – perché è una proposta innovativa che sarà d’impatto sul nostro territorio.

Le due mostre si terranno il primo anno a Lavenone e il secondo a Treviso Bresciano.

Per i cinque workshop stiamo individuando ancora i destinatari, sicuramente alcuni nell’ambito del mondo della scuola ma stiamo pensando, ad esempio, a una casa di riposo. Ringrazio Alessandra Vittici, responsabile del nostro Sistema bibliotecario, che sta coordinando il progetto sul nostro territorio».
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