Ansia da malattia
di Sabina Moro

Il disturbo da ansia da malattia o, più comunemente definitivo, ipocondria, fa riferimento ad un’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute. Vediamo insieme di cosa si tratta.


La preoccupazione per il proprio stato di salute è un fattore comune, studi hanno infatti dimostrato che circa il 10-20% delle persone sviluppa un’eccessiva preoccupazione per la propria salute almeno una volta nella vita.

Il problema insorge quando la preoccupazione non è causata da malattie fisiche, è prolungata nel tempo, eccessiva, influenza la normale conduzione di vita e la persona continua a richiedere rassicurazione a familiari, amici o attraverso visite mediche.
Non sempre la persona si sente capita e spesso crede che gli altri stiano sottovalutando le sue sensazioni. Tende inoltre ad evitare attività che potrebbero renderlo più vulnerabile allo sviluppo di una malattia (come l’attività fisica).

Da cosa è generata questa eccessiva preoccupazione?

Il modello cognitivo comportamentale sostiene che le persone con ansia da malattia tendono a interpretare le sensazioni, provenienti dal proprio corpo, come prove della presenza di una malattia. L’ansia aumenta sulla base di pensieri legati alla probabilità che la malattia si manifesti realmente, alle conseguenze immaginate della malattia (fisiche, di ruolo, influenza sui propri cari, ecc..), al grado di controllo che penso di poter avere sul decorso della malattia e alla possibilità che qualcuno mi possa aiutare nella cura della malattia.

In questo senso però, come in un circolo vizioso,
più si è vigili rispetto ai segnali fisici più sarà probabile che si noti qualcosa che, secondo noi, non va, più salirà l’ansia, più emergeranno altri cambiamenti fisiologici come tachicardia, sudorazione, verigini, ecc..

Facendo un esempio, noto un fastidio al petto, mi siedo e passo del tempo concentrato solo sul mio fastidio, inizio a toccarmi insistentemente il petto (cosi’ che il dolore aumenta a causa della mia palpazione), controllo ripetutamente il mio battito, inizio a sperimentare ansia che aumenta il mio battito, cerco informazioni su internet o nel contesto che confermino la mia idea, inizio a pensare (che sono affetto sicuramente da una grave malattia, che non ci saranno più speranze, che i miei familiari rimarranno soli, ecc..), l’ansia aumenta.

Come posso risolvere questo ciclo?
Ci sono altre spiegazioni alternative al mio iniziale fastidio? Potrei fermami, dire stop ai miei pensieri e riflettere su una spiegazione alternativa: “ho un fastidio al petto che può essere alimentato anche dalla mia attenzione focalizzata su questa sensazione e dalla mia eccessiva ansia, troverò quindi delle attività piacevoli da fare ora. Inoltre non ci son prove che dimostrino che la mia sensazione sia connessa ad una grave malattia fisica, ho infatti già fatto visite mediche e non ho avuto riscontri”.

Nell’ansia da malattia, il ruolo del terapeuta è quello di aiutare a trovare spiegazioni alternative alla presenza dei segnali fisici, limitando l’interpretazione erronea e catastrofica, la messa in atto di comportamenti evitamento e la continua ricerca di rassicurazioni.
La persona imparerà ad identificare i propri pensieri sulla malattia e sulle sensazioni fisiche, provando a depotenziarli attraverso prove di realtà.

Il disturbo da ansia da malattia si differenzia dal disturbo da sintomi somatici in quanto, in quest’ultimo, sono invece presenti significativi sintomi somatici.

Dott.ssa Moro Sabina  
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