Quella volta sopra Bagolino
di Elio Vinati

Tutto ha inizio con una chiamata dell'amico Cristian, che mi propone di fare una pescata in un luogo da lui frequentato spesso molti anni addietro...



Ovviamente accetto senza alcuna esitazione: l'idea di sperimentare nuovi torrenti è assolutamente stimolante. È una giornata di inizio estate e ci apprestiamo ad affrontare un torrente che termina il suo percorso nel fiume Caffaro a Bagolino.

Lungo il sentiero immerso in un meraviglioso bosco di faggi, abeti e qualche sparuto castagno (ai quali lancio continuamente occhiate, incuriosito dalla possibilità che dal terreno spunti magari qualche boleto) intravediamo in lontananza la classica spuma bianca del torrente.

Il corso d'acqua si presenta in piena forma grazie soprattutto a un intenso temporale durante la nottata, ma nonostante questo, l'acqua non è torbida come ci si aspetterebbe. Cristian pescherà al tocco con una canna da 7 metri tele-regolabile, ideale per questi luoghi con folta vegetazione riparia, mentre io vado per lo spinning.

Mano a mano che risaliamo il torrente mi rendo conto della sua forza e della sua bellezza: meravigliose buche profonde alternate a rapide, raschi e cascatelle spumeggianti che si infrangono su imponenti rocce.

A fine giornata la pesca “al tocco” è nettamente in vantaggio, sebbene le trote di taglia non si siano mostrate. Ma non scorderò mai quella grossa fario che, a ridosso di una cascata, ha attaccato il rotante del 3 dorato con veemenza, salvo poi slamarsi dopo alcune potenti testate.

So dove si trova e non vedo l'ora di tornare in compagnia della “guida” Cristian...
210124-pesce1.jpg 210124-pesce1.jpg 210124-pesce1.jpg 210124-pesce1.jpg