In ricordo di Luigi Agostini
di Redazione

Le comunità di Nave e di Vallio Terme ieri hanno reso l'ultimo saluto al dr. Luigi Agostini, con un omaggio come uomo delle istitutuzioni e insigne storico locale



Le comunità di Nave e di Vallio Terme, lunedì 18 gennaio, hanno reso l'ultimo saluto al dr. Luigi Agostini, che a lungo ha operato come geometra e tecnico comunale a Nave ed ha chiuso la sua lunga ed onorata carriera professionale, dopo la laurea in Economia e Commercio all'Università di Brescia, come ViceSegretario generale del Comune di Brescia.

Nato a Vallio Terme l'8 novembre 1936, nella famiglia di Virginia Berardi e del Cav. Angelo Agostini, già Segretario comunale a Vallio ed in seguito a Coccaglio, Pontoglio, Urago d'Oglio e Rudiano, era l'ultimogenito di quattro figli e, complice il nome del nonno paterno Luigi, anch'egli Segretario comunale a Vallio ai primi del Novecento come già il progenitore Rocco, era colonna portante della memoria storica locale per la passione coltivata con meticolosa puntigliosità della rievocazione del "tempo che fu" e la ricostruzione documentaria di eventi del passato - recente e più lontano - del territorio bresciano, filtrato attraverso le vicende familiari.

Questa dedizione per la ricostruzione documentaria ed archivistica, unita ad una piacevole vena letteraria coltivata negli anni, lo ha portato a scrivere svariati volumi pubblicati, con grande consenso dei lettori e della critica, nella Collana "Gente Bresciana" della Fondazione Civiltà Bresciana ed ogni volta presentati nel circuito della Rete Bibliotecaria Bibliotecaria Bresciana a Vallio, a Nave, a Caino ed a Chiari.

La penna, sensibile e precisa di Luigi Agostini, ha ricostruito le vicende dei minatori impegnati nei primi anni Cinquanta alla costruzione delle dighe dell'Enel in Val di Lei nel volume "Minór", quando era giovanissimo geometra di cantiere, per continuare con il libro "Té 'n cör" sulle vicende delle famiglie Berardi e Agostini di Vallio ed in seguito "I Ròc, quelli di Casa Agostini" uscito nel 2006, fino al corpus "Lettere dal solaio" del 2011 con l'analisi documentaristica della nutrita corrispondenza della maestra di Vallio Maria Pilati vedova Agostini ai tre figli Angelo, Rocco e Giovanni sul fronte del Carso, durante la Grande Guerra.

E ancora "La Rata. Voci di contrada" scritto a quattro mani con la moglie Rosa Morandi, la maestra di Vallio Rosalia Ferremi ed Italo Zambelli attraverso il recupero delle testimonianze dei contradaioli di Somagro, frazione di Vallio Terme dov'era nato Luigi Agostini, per narrare un microcosmo locale che ripercorre il periodo storico tra la fine dell'Ottocento e i primi anni Cinquanta, ricostruendo oltre ad episodi di colore locale anche il fenomeno migratorio in particolare verso l'Argentina.

Per arrivare a "Un filo d'amore tra casa e trincea" che raccoglie la corrispondenza tra il fronte del Carso e la contrada valliese di Sopranico dei fidanzati Virginia ed Angelo, Capitano di Fanteria della Brigata Piacenza durante la Prima Guerra Mondiale: una testimonianza intima e toccante di come l'amore riesce a superare ogni difficoltà in ogni tempo e luogo.

La produzione letteraria di Luigi Agostini si chiude con "Spigolature. Cronache valliesi XIX-XX" del 2017, compendio di un'indagine documentaristica mai esaurita ma partecipa ancora alla pubblicazione nel 2019 del volumetto "Il colletto bianco" di Giuliana Pasotti, maestra a Vallio dal 1956 al 1958 e di "Us de Vai" uscito per LiberEdizioni ad ottobre 2020 e dedicato al cugino Achille Agostini.

Lunedì 18 gennaio, dopo le esequie celebrate nella chiesa parrocchiale di Nave, per sua volontà è stato tumulato nella tomba di famiglia del Cimitero di Vallio Terme, accompagnato dal saluto del Sindaco dott.ssa Roberta Ferandi che ha interpretato la commozione di parenti, amici e conoscenti ricordando l'indole schiva e la meticolosità di Luigi Agostini che, attraverso la ricostruzione documentaria del passato, ha saputo dare risalto a frammenti di piccole testimonianze locali nel divenire della storia.


Rosanna Agostini
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