Sprar di Serle: i risultati, i ringraziamenti
di red.

Pubblichiamo volentieri la lettera aperta degli operatori di Area, alla conclusione del progetto di accoglienza per i rifugiati, conclusosi dopo tre anni per volere dell’a nuova Amministrazione comunale


Il progetto Sprar/Siproimi ha l’obiettivo di facilitare l’inserimento sociale di coloro che, dopo aver ottenuto la protezione internazionale da parte dello Stato Italiano, sono in possesso di regolare permesso di soggiorno. 

Facilitare l’inserimento non significa per forza trovare una casa, un lavoro o una sistemazione definitiva, ma piuttosto offrire opportunità, strumenti, informazioni, formazione, conoscenze e stimoli affinché la persona accolta possa diventare protagonista del proprio percorso di vita, in relazione con un territorio e una comunità d’accoglienza.

Ogni persona che entra nel progetto ha la possibilità di rimanervi dai 6 mesi all’anno, costruendo con gli operatori un percorso personalizzato e individuale di crescita orientato alla ricerca di un lavoro e di una soluzione abitativa, ma non solo. 
La sfida degli operatori e dei beneficiari stessi è fare in modo che, quando un rifugiato esce dal progetto, abbia gli strumenti necessari per poter affrontare e proseguire il suo percorso in autonomia, grazie alle sue risorse e potenzialità di cittadino.

Nello specifico il progetto Sprar/Siproimi di Serle ha avuto a disposizione due alloggi dislocati sul territorio con 10 posti totali per l’accoglienza.
All’interno del progetto hanno operato diverse figure professionali come educatori, psicologi, mediatori culturali e insegnanti.

In questi 3 anni i beneficiari del progetto sono stati 24, uomini e donne provenienti da Sierra Leone, Costa D’Avorio, Nigeria, Senegal, Somalia, Gambia, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Mali, Burkina Faso e Bangladesh.

In questi 3 anni sono stati tanti i servizi offerti e le opportunità create:

- 11 tirocini attivati presso aziende del territorio, alcuni conclusisi con l’assunzione;

- 15 corsi di formazione professionale (pizzaiolo, logistica e magazzino, saldatore, sicurezza sul lavoro, guida del muletto…);

- a tutti i beneficiari è stata data l’opportunità di partecipare alla scuola di lingua italiana interna, insieme con l’iscrizione ai corsi di alfabetizzazione per adulti presso il CPIA territoriale, alcuni percorsi per il conseguimento della terza media e un’iscrizione presso un istituto superiore per il conseguimento del diploma;

-  tre iscrizioni alla scuola guida per il conseguimento della patente.

- attivati diversi corsi di formazione extra- professionale: corso base sulla salute, corso base di computer, corso di economia domestica, corso di lettura e comprensione della busta paga e dei contratti di lavoro, corso sul funzionamento di un conto in banca.

Inoltre, grazie alla collaborazione tra operatori e rifugiati, sono stati attivati interventi sulla tematica dell’accoglienza in alcune classi delle scuole medie di Nuvolento, Salò e Vobarno.

Questi sono solo alcuni numeri
che possono dare una piccola idea di quello che è stato fatto, ma come tutti i numeri non possono rendere le emozioni le emozioni che ci hanno accompagnato in questi 3 anni: gioie, arrabbiature, successi, delusioni, risate, voglia di farcela e di riscatto, e ancora cene insieme, giochi, illusioni e soprattutto speranze…. in poche parole la vita. 

Pensiamo che chi in questi anni ha avuto la possibilità e la voglia di conoscerci e incontrarci possa capire quanto sia importante accogliere le persone senza farsi bloccare da falsi pregiudizi.

Vogliamo ringraziare chi in questo percorso ci ha accompagnato in questo progetto: gli amministrativi del comune di Serle, l’assistente sociale, i vicini di casa, i titolari delle aziende che hanno colto l’opportunità di accogliere dei tirocini formativi, le agenzie formative per la disponibilità e la cordialità, il Cpia e gli istituti comprensivi e tutte le persone che in un modo o nell’altro hanno dato il loro contributo.

Un saluto caloroso a tutti e grazie per questi tre anni insieme…

Gli operatori del progetto Sprar/Siproimi di Serle

.in foto: una delle prime riunioni, quando è partito il progetto.


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