La politica con la «P» maiuscola
di Le Mamme del Chiese

Sempre più spesso, nelle diatribe che contrappongono gli  amministratori pubblici al mondo ambientalista, da entrambe le parti si ricorre ad una citazione di grande spessore, che evoca grande responsabilità ma che, se non riempita dei necessari contenuti etici e morali, si riduce ad una misera scatola vuota



Stiamo parlando della frase “La Politica con la “P” maiuscola”, espressione alla quale si ricorre sempre più spesso, dandole troppe volte un valore interpretativo soggettivo in base alle  finalità e ai  propositi che si intende raggiungere, snaturandone quindi la credibilità.

Occorre dunque fare chiarezza e indagare sul significato profondo e univoco di questa locuzione. 
E chi meglio di coloro che hanno fatto della politica con la “P” maiuscola la loro ragione di vita può indicarci la corretta interpretazione?

Abbiamo trovato molte testimonianze in proposito, tutte molto significative, ma quella che in questo momento storico riteniamo la più adatta a definirne il reale significato è contenuta nell’intervista che Enzo Biagi fece al cancelliere tedesco Willy Brand nel 1987:

Domanda: “Che cos’è per lei la politica?”

“La politica deve essere al servizio degli uomini, non viceversa. Certo poi nel dettaglio le cose non sono così facili, però l’uomo politico responsabile deve sempre chiedersi: Posso rendere più facile la vita del singolo? Questo vale per la convivenza pacifica e vale per la giustizia. Io comunque penso che tutta la politica potrebbe essere mandata al diavolo se non avesse come scopo lo sforzo di rendere più vivibile la vita del singolo”.

“Che rapporto c’è tra politica e morale?”

“Certo che c’è un rapporto conflittuale tra questi due concetti, però una politica all’insegna della responsabilità, deve orientarsi in base ai veri valori della vita, altrimenti è cinismo puro: il potere per il potere. Quindi la politica dovrebbe sempre coincidere con la verità e con i valori basilari della libertà, della giustizia e della solidarietà tra gli uomini, cercando sempre di raggiungere al massimo queste mete.

Ecco in poche parole spiegata l’etimologia di questa frase: La Politica con la P maiuscola non è un esercizio di potere ma è un servizio da rendere alla comunità.

E’ il concetto che vorremmo fosse ben chiaro
a chi ritiene che il ruolo della politica sia altro dal buon governo che sa interpretare le istanze dei propri concittadini e si adopera per il loro benessere e la tutela dei territori.

Infatti, ogni giorno giungono notizie di comunità impegnate in proteste e manifestazioni che nascono per i più svariati motivi ma che stanno ad indicare la distanza abissale che sempre più si instaura fra cittadini e Istituzioni. Ad esempio c’è chi sollecita gli Enti preposti a trovare soluzioni a problemi vecchi di decenni e mai risolti , oppure c’è chi contrasta decisioni insensate e discriminatorie, frutto di imposizioni e non di condivisione con i territori.

Queste reiterate situazioni dimostrano il fallimento della politica  adottata da certe istituzioni pubbliche, i cui rappresentanti non sanno ascoltare e non vogliono approfondire le sollecitazioni che arrivano dal basso, anzi, con atteggiamento di altezzoso distacco, che può arrivare  anche all’ irrisione, ostentano la loro supposta onnipotenza, pregiudicando irrimediabilmente il rapporto di fiducia che dovrebbe esistere tra i cittadini e le loro Istituzioni.

Ora che le comunità si stanno risvegliando ad una rinnovata consapevolezza rispetto a temi importanti quali salute, giustizia, tutela dell’ambiente e beni comuni, ci auguriamo che anche quella parte delle istituzioni politiche, ancora trincerate dietro luoghi comuni ormai superati, si rendano disponibili ad attuare quel cambio di passo tanto necessario quanto ineludibile.

Recentemente, dopo molti tentennamenti e tempo inutilmente sprecato, sembra che la politica bresciana ora abbia deciso di prendersi le sue responsabilità. Ci riferiamo in particolare  al Consiglio provinciale che recentemente ha approvato una mozione di indirizzo riferita alla pianificazione del Servizio Idrico Integrato. Approvando questa mozione si è stabilito un principio importante: i reflui fognari vanno depurati all’interno del bacino che li produce.

Un punto fermo nell’annosa questione della depurazione dei reflui fognari dei comuni della sponda bresciana del lago di Garda, che ha visto cittadini e sindaci dell’asta del fiume Chiese impegnati al massimo nel contrastare, con documenti ineccepibili, un progetto inutile per la depurazione delle acque del lago e dannoso per il fiume Chiese.

Un punto fermo che non è ancora un punto d’arrivo; la strada da percorrere non è breve ma ci aspettiamo determinazione, coerenza e costanza da parte di chi ha compiuto questo importante primo passo affinché tutto l’iter giunga alla sua conclusione. E auspichiamo una presa di coscienza e responsabilità da parte di tutti gli altri Enti coinvolti nel processo decisionale. Enti che, ricordiamo, sono espressione della politica, quella politica che auspichiamo dimostrerà di essere: Politica con la “P”  maiuscola.

Per le mamme del Chiese

Piera Casalini e Roberta Caldera


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