I Comitati «premono» sui sindaci
di Ubaldo Vallini

Dopoconsiglio agitato a Idro, dopo la decisione della sindaca di non discutere in quella sede delle vicende dell'Eridio. I Comitati uniti annunciano lotta, cominciando con la sensibilizzazione dei consiglieri comunali.

“I sindaci non vogliono ascoltare le nostre ragioni e ci dicono che decideranno in completa autonomia? Allora noi ci rivolgiamo direttamente ai consiglieri. Se vogliono sono in grado di ottenere che sia l’intero consiglio comunale a dire l’ultima parola su questo sciagurato accordo di programma. Che si assumano la loro responsabilità”.

Fedeli al motto che l’unione fa la forza, il Coordinamento delle Pro loco lacustri, il Comitato di Difesa del Fiume Chiese, Legambiente e gli Amici della Terra del lago d’Idro e della Valle Sabbia, firmano insieme un documento e lo inviano a tutti i consiglieri dei Comuni del lago d’Idro.
Obiettivo: contrastare la decisione dei sindaci di firmare un documento che dice di si alla costruzione di una nuova galleria di scarico, in sostituzione di quella precedente.

“Quell’accordo non ci garantisce il livello minimo vitale del lago e, in cambio di una decina di milioni di euro in opere pubbliche, consegna il bene primario acqua nelle mani di chi non ha nessuna intenzione di curarsi degli interessi dei rivieraschi” era una delle affermazioni più sintetiche, fra quelle udite fuori dall’aula consigliare di Idro quando ormai era scoccata la mezzanotte di lunedì.
Fuori dall’edificio, perchè il sindaco Augusta Salvaterra, al termine di un lungo consiglio comunale che ha prevedeva tutt’altro all’ordine del giorno, non ha accettato di discutere della impellente questione lacustre.

Difficile darle torto del resto, visto che al suo diniego sono partiti subito gli insulti e per evitare il contatto diretto fra gli amministratori ed alcuni facinorosi e per permettere loro di uscire incolumi dalla sala c’è voluta tutta l’esperienza del maresciallo La Rovere e la risolutezza di un altro paio dei suoi carabinieri.

Dopo un primo momento di estrema tensione la protesta è proseguita civilmente fuori ed è arrivata la decisione di coinvolgere i consigli comunali nella loro totalità. Appare difficile a questo punto qualsiasi opera di mediazione fra le posizioni dei sindaci, che ritengono possibile una nuova galleria in cambio di accordi considerati vantaggiosi per il lago, e quelle delle associazioni che a vario titolo da tempo si occupano delle questioni dell’Eridio che ritengono invece inaccettabile l’edificazione di un nuovo scarico in fondo al lago.
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