I monti di Gavardo e la prima della classe
di Luca Pietrobelli

Altro capitolo del viaggio ciclistico alla scoperta del territorio “sotto casa”.

 
Ancora una volta, per la scorribanda su Gavardo, in coppia, “attenti a quei due” avrebbe detto qualcuno, fieri e spavaldi come banditi in fuga, all’assalto delle rampe micidiali di Tesio e Monte Paina, io, lo studente e Germano, il professore del pedale!

È un piacere pedalare e faticare a due passi da casa e soprattutto poter riscoprire una passione abbandonata ma non dimenticata: le “ruote grosse”.
Da più di vent’anni pedalo su ogni tipo di bicicletta, dall’olandese per compare il pane alla bici da corsa, dalla bicicletta a scatto fisso da pista alla mountain bike, avendo però accantonato appunto quest’ultima.

Un rifiuto dettato da una serie di fattori: passione per la velocità, scarse capacità di controllo su terreni scoscesi e pigrizia nel voler imparare e soprattutto asprezza dei sentieri vicino casa.
I sentieri dei nostri monti sono sempre stati per me come la ragazza del primo banco a scuola: lei non ti fila e tu la schifi proprio per questo. Ecco, la montagna era troppo dura per me e per questo ho pensato di evitarla.

Grazie a Germano, guida impeccabile ed eccellente pedalatore, ho riscoperto il piacere di esplorare il terreno: è pur vero che la salita, soprattutto quella che da Borzina porta verso la Croce di Paina, è sempre molto difficile, ma potersi poi lanciare in spericolate discese dà un divertimento fuori dal comune (in senso lato, non si può in realtà uscire dal comune!): nella mountain bike l’occhio deve essere più veloce della ruota, la mente intuire la traiettoria migliore e attivare il corpo per portarci lì il mezzo meccanico, il tutto in frazioni di secondo.

Oltre alla velocità di riflessi in discesa bisogna sviluppare equilibrio in condizioni quasi statiche per schivare rocce in salita o pianura, sbilanciandosi nella giusta direzione, perdendo il controllo per poi ritrovarlo al momento giusto.

Gavardo offre un sacco di possibilità, e un itinerario davvero divertente e allenante è composto dalla salita di Borzina, fino all’anello della croce del Tesio con la discesa alla Casa del Comune per poi deviare in picchiata verso la zona delle cave e ritrovarsi a Marzatica.

Ancora una volta, il lockdown, si è trasformato in una occasione per riscoprirsi e rispolverare una vecchia passione!


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