In archivio anche la decima Blumon Marathon
di Ubaldo Vallini

E’ andata al campionissimo Dennis Brunod, la decima edizione della Blumon Marathon. Lo specialista č giunto apposta dalla Valle d’Aosta e ha vinto, davanti ad Alessandro Rambaldini di Lavenone e al trevigiano Lucio Fregona.

E’ andata al campionissimo Dennis Brunod, la decima edizione della Blumon Marathon.
Lo specialista è giunto apposta dalla Valle d’Aosta e ha vinto, mettendosi dietro i campioni “di casa”, primi fra tutti Alessandro Rambaldini, che è di Lavenone e che continua a stupire per le sue eccellenti prestazioni, e il trevigiano Lucio Fregona che questa gara l’ha siglata nelle passate edizioni vincendola e fissandone il record tutt’ora imbattuto.

Dieci anni tutti da incorniciare quelli che il Gaver, edizione dopo edizione, ha dedicato alla Blumon Marathon. La classica sfida in altura ha saputo migliorarsi ad ogni occasione, fino a diventare il gioiello più prezioso nella lunga collana della Promosport Valli Bresciane, società sportiva che di questa competizione ha fatto una bandiera, riuscendo a curarla sempre nei minimi dettagli, coinvolgendo ogni volta nella logistica più di cento volontari, più il Soccorso Alpino ed i volontari dell’ambulanza bagossa per la sicurezza.

Gianzeno Marca, direttore di gara e vicepresidente Promosport, che la Blumon l’ha voluta per ricordare il fratello Alfio scomparso tragicamente proprio sulle balze del Cornone di Blumone che tanto amava, si ricorda di essere anche il presidente dell’Agenzia turistica valsabbina e snocciola: “In dieci anni, organizzando manifestazioni di questo tipo, Promosport è stata capace di movimentare sul territorio bresciano decine di migliaia di atleti, per l’80% da fuori provincia. Se questa è vera promozione del territorio”.

Tornando alla gara al Gaver, domenica scorsa sono partiti in 320 per mettere alla prova fisico e forza di volontĂ  lungo i 25 chilometri che con un dislivello complessivo di 2.400 metri sale dal Gaver fino a Passo Termine e Passo del Blumone, scende verso il lago della Vacca e la Malga Cadino, prima di percorrere le piste della Misa e tornare al punto di partenza.
Un tragitto che prevede sterrati, sentieri fra i boschi e le rocce, l’attraversamento di terreni innevati e punti di passaggio talmente erti che la corsa si trasforma quasi in arrampicata.

“A correre lassù ti senti in cielo” ti rispondo a centinaia come in un unico coro, quando li interpelli e gli chiedi chi glie lo fa fare. E promettono di tornarci nell’edizione successiva. “Se avessimo potuto soddisfare tutti quanti quest’anno sarebbero partiti in seicento – ci ha detto Roberto Rizzini, presidente di Promosport -, ma la montagna non scherza, non si può rischiare senza la certezza di poterli gestire tutti quanti in un eventuale momento di emergenza”.

Dei primi tre si è già detto. Dietro di loro sono arrivati nell’ordine Franco Bani, che con questa prestazione ha fatto suo il “Trittico” della Promosport essendosi classificato fra i migliori al Nasego e al Gir de le Malghe, il bagosso Dino Melzani e Fausto Rizzi di Lecco. La bergamasca Carolina Tiraboschi è stata la migliore fra le donne, hanno corso in trenta, dietro di lei la bresciana Enrica Carrara e la fiorentina Susanna Neri.

Allegata in Pdf la classifica generale
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