La freccia sarda
di Luca Rota

Con oggi si conclude la nostra esperienza in giro per il rettangolo di gioco, che dopo attacco, trequarti e centrocampo ci ha visto retrocedere in difesa, tra laterali e centrali. Prossima tappa sarà in mezzo ai pali



Protagonisti di oggi sono un uomo, un ruolo ed una terra. Già, perché Vittorio Pusceddu, difensore sardo di fascia sinistra, la Sardegna ce l’ha avuta, ce l’ha e sempre ce l’avrà nel cuore e nel destino.

Classico fluidificante di fascia, dopo l’esordio a Cagliari in B, in dieci anni gira per la penisola prima di ritornare nella terra natìa, dove sarà uno dei protagonisti della storica cavalcata che vedrà il Cagliari eliminare la Juve nei quarti di Coppa Uefa nel 1994.

Forse Pusceddu Torino ce l’ha anch’essa nel proprio destino, perché è lì che concluderà la carriera, ma in granata ed in serie cadetta.

Terzino di spinta tutto corsa e cuore, offrì le sue migliori stagioni a Cagliari, anche se mai demeritò dovunque giocasse, tra Ascoli, Genoa, Verona e Napoli prima, e poi con l’approdo in Viola prima della chiusura in granata.

Dei sardi è stato anche allenatore della squadra Primavera, e sempre nella sua terra ha giocato nella selezione che la vide opposta ai cugini della Corsica. Squadra della quale oggi è selezionatore.

Così per quelli che “in principio furono terzini”, ci si saluta e ci si dà appuntamento in mezzo ai pali, lì dove giocano quelli che i gol fanno in modo non vengano segnati.

Lì dove da oggi parte il gioco, e dove da sempre esso trova il suo termine.
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