«Non firmate quell'accordo»
di Ubaldo Vallini

Con un comunicato che fa le pulci alla bozza di accordo di programma sulle questioni del lago, gli Amici della Terra chiedono ai sindaci rivieraschi di fare un passo indietro.

Dal 10 febbraio al 10 giugno hanno raccolto 8.423 firme, tutte autenticate e già consegnate agli enti che si stanno occupando della vicenda lago d’Idro.
Sono gli “Amici della Terra” del club valsabbino che proseguono nella raccolta di consensi in calce alla petizione da loro proposta ed esprimono tutta la loro perplessità in merito alle novità emerse nell’assemblea pubblica che ha avuto luogo lunedì scorso al Polivalente di Idro. In quell’occasione i funzionari regionali ed i sindaci rivieraschi oltre a quello di Lavenone, hanno reso noti i contenuti di un accordo di programma che si occupa di affrontare in modo organico gran parte delle questioni da tempo aperte riguardo allo specchio d’acqua valsabbino, questa almeno è l’intenzione espressa dagli amministratori: la sicurezza, i livelli, la salute delle acque, un equo indennizzo per il loro sfruttamento.

Documento del quale è stata diffusa una bozza, non ancora controfirmata dalle parti. “Da un’attenta lettura dell’art. 3 dell’accordo, emerge che la nuova galleria di scarico del lago – pur se costruita unicamente per la messa in sicurezza - dovrà essere utilizzata al fine di garantire il concetto pubblico di sostentamento della Nazione, riconosciuto legittimamente agli utilizzi agricoli in virtù della salvaguardia della pubblica utilità, che deve sempre risultare prioritaria” fanno notare con un comunicato gli Amici della Terra, che aggiungono: “Ecco dove sta il tranello, nel quale stavano per cascare i Comuni”.

Ai sindaci del lago
il sodalizio chiede dunque di rivedere la loro posizione in merito all’accordo di programma con la Regione, prendendo in considerazione “la forte diffidenza e la profonda contrarietà dei cittadini del lago verso questa opera che, se venisse realizzata, piegherebbe per sempre un Lago naturale di origine glaciale, ecologicamente già in enormi difficoltà, ai soli fini produttivistici, ovvero un nuovo tentativo recondito di ridurlo ad un serbatoio d’acqua al servizio di chi la vende”.

Cosa rispondono i sindaci? “Anche grazie alle perplessità espresse dai cittadini e dalle associazioni in occasione della pubblica assemblea di lunedì scorso, siamo in una fase di sviluppo ulteriore della bozza di programma – ci ha risposto per loro Enzo Melzani, vicesindaco bagosso con delega alle questioni lacustri -. Se si tratta di rendere più espliciti alcuni concetti espressi in modo poco chiaro in quel documento lo faremo. Sono convinto che alla fine riusciremo a produrre un ulteriore e deciso miglioramento delle condizioni del nostro lago. La stessa cosa che abbiamo già dimostrato di saper fare quando abbiamo firmato l’accordo prefettizio dello scorso anno. Del resto ci pare sia proprio quello che i cittadini ci hanno chiesto di fare, quando ci hanno dato il loro voto”.

In allegato la bozza dell'Accordo di Programma, da scaricare e leggere.
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