Leali torna a volare con Airbus
Alcide Leali gioca la carta Airbus per ritornare nel trasporto aereo: una flotta di nuovi jet Airbus per il trasporto merci a lungo raggio, verso altri continenti. Il nome della nuova compagnia è Alis Aerolinee Italiane, con sede a Milano.

Alcide Leali gioca la carta Airbus per ritornare nel trasporto aereo. Cinque anni dopo la cessione alla Lufthansa di Air Dolomiti, la compagnia del Nord-Est che rimane l'unico esempio di aerolinea italiana riuscita a svilupparsi con i conti realmente in utile, l'imprenditore bresciano ha definito il piano industriale per lanciare una nuova compagnia, dedicata esclusivamente al trasporto merci.

Secondo indiscrezioni, Leali ha scelto per la sua flotta nuovi jet Airbus per il trasporto merci a lungo raggio, verso altri continenti. Il contratto di acquisto potrebbe essere firmato oggi a Farnborough, vicino a Londra.

Fonti industriali stimano in una decina le macchine di cui gradualmente disporrà la nuova iniziativa. Il nome della compagnia è già scelto, si chiama Alis Aerolinee Italiane Spa. Ha sede a Milano. La base operativa sarà in Lombardia. Non è ancora risolto, però, il rebus della localizzazione dell'hub del trasporto merci. Leali aveva pensato all'aeroporto di Brescia Montichiari. Ma negli ultimi mesi ha subìto il pressing crescente della Regione Lombardia perché vada a Malpensa, dove c'è il grande vuoto lasciato da Alitalia. È un punto politicamente sensibile, sul quale l'imprenditore non ha ancora alzato il velo.

Anche la struttura societaria è destinata a cambiare, con l'ingresso di un partner finanziario importante, Intesa Sanpaolo.

Nato a Odolo (Brescia) nel 1956, esponente di una famiglia di imprenditori siderurgici, Leali oggi controlla l'intero capitale di Alis attraverso la holding Lefinalc Spa, di cui detiene il 75%, insieme alla moglie Liliana Bresciani (15,91%), poi ci sono azioni proprie per il 9,09%, stando alle visure Cerved. Lefinalc possiede l'80% di Alis Holding, di cui Alcide Leali ha l'altro 20 per cento. Questa società possiede quindi il 95% di Alis Spa, il 5% è dello stesso Leali.

La banca guidata da Corrado Passera avrà una quota di minoranza nel nuovo vettore cargo. Colpisce la coincidenza con il ruolo di Intesa come advisor scelto dal Governo per la privatizzazione Alitalia. La banca, già al fianco di Air One nelle prime due tornate della privatizzazione, sta lavorando al piano che, con qualche difficoltà, dovrebbe portare alla divisione del gruppo Alitalia in due tronconi. Da una parte la bad company con le passività, la zavorra e gli esuberi, dall'altra una nuova società,ripulita dai debiti e senza scorie, aperta all'ingresso di soci privati e da integrare con Air One, anch'essa molto indebitata, bisognosa di sostegno e gravata da esuberi.

Non è escluso che la banca di Passera possa avere un ruolo, anche azionario, nella "nuova Alitalia". Del resto, molti punti del piano sono ancora soggetti a incognite. La principale è la disponibilità effettiva a investire risorse fresche dei futuri soci privati. Tra i quali vi sarebbero il costruttore Ligresti e i signori delle autostrade (Benetton, Gavio) premiati dalla recente legge che ha salvato le convenzioni e assicurato aumenti tariffari automatici. Il piano delineato da Intesa potrebbe essere esaminato domani dal consiglio di amministrazione Alitalia.

Leali ha messo in chiaro che non ha interessi né in ipotetiche cordate italiane per Alitalia né all'attività di trasporto passeggeri. È concentrato sull'impegnativo progetto per lanciare la nuova compagnia cargo. Un vettore che parte dal prato con un autonomo piano di sviluppo, quindi senza concorrere all'acquisto del ramo cargo di Alitalia, che dispone di cinque aerei Md11 all cargo.
Sullo sfondo comunque c'è anche l'eventuale dismissione del cargo di Alitalia, alla quale guardano diversi imprenditori. Tra gli interessati, il bergamasco Miro Radici. Di riflesso, anche Leali tiene d'occhio questa vicenda.

Il trasporto merci via aereo è un settore in cui la debolezza dell'Alitalia ha lasciato scoperto il mercato, penalizzando molte imprese. Ma va anche puntua-lizzato che finora nessuna iniziativa di spessore è stata concepita dal mondo imprenditoriale per sostituire il vettore pubblico. Alitalia ha una quota di circa il 30% del trasporto merci via aereo dall'Italia. Leali punta a una quota simile in alcuni anni e a un fatturato di circa 400 milioni in tre-quattro anni.

di Gianni Dragoni da Il Sole 24 ore

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