Giorgio Oliva sta meglio
di val.

Unico sopravvissuto nello schianto del suo elicottero, ricoverato a Berna, è uscito dalla terapia intensiva e potrà rivedere i familiari



Ieri i tamponi, oggi moglie e figlio potranno finalmente superare il rigido protocollo anticovid elvetico e raggiungere Giorgio Oliva all’ospedale di Berna, dove l’imprenditore 61enne odolese è stato ricoverato in seguito al tragico incidente con l’elicottero avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica scorsa in Valle d’Aosta.

Uno schianto ad alta quota contro uno sperone roccioso ricoperto di neve, intorno ai 3 mila metri, che si è portato via la vita di Alfredo Buda, responsabile della sicurezza e igiene del lavoro all’interno della Iro (Industrie Riunite Odolesi) di cui Oliva è il vicepresidente.

Nella giornata di lunedì la triste operazione di riconoscimento da parte della compagna di vita di Alfredo, Cristina, salita fino all’ospedale di Aosta dove la salma era stata ricomposta in compagnia di un collega della Iro.
La Procura di Aosta, che unitamente all’Enac sull’incidente ha aperto un fascicolo d’inchiesta, non ne avrebbe ancora autorizzato la sepoltura.

Per Alfredo Buda, che abitava a Castel Mella e raggiungeva ogni giorno in auto il posto di lavoro in Valle Sabbia, si trattava della prima esperienza di volo in elicottero.
Oliva invece è un pilota esperto, con più di vent’anni di esperienza di volo, che compie queste trasferte in alta montagna con il Robinson R44 di sua proprietà quasi ogni fine settimana.

I due condividevano la passione per lo sci ed erano partiti da Odolo la mattina di domenica alle 7.
Entrambi erano galvanizzati dalla possibilità di sciare per l’intera giornata anticipando la stagione sciistica, ancor di più per il timore che le restrizioni causate dalla nuova ondata di Covid potessero impedire regolari escursioni invernali sui monti di casa.
L’incidente è avvenuto a fine giornata, poco dopo la partenza da Laghi Cime Bianche, di fronte al Cervino.

Riescono solo in parte a mitigare la tragedia le buone nuove sulle condizioni di Giorgio Oliva. Ieri l’odolese è uscito dalla terapia intensiva ed ha potuto comunicare direttamente con la famiglia.
Non sarebbe più un problema l’aver rimediato un principio di congelamento mentre attendeva i soccorsi.

Restano le fratture alcune delle quali richiederanno un lungo periodo di recupero.
Lui stesso, che era ai comandi dell’elicottero, non sarebbe ancora riuscito a comprendere cosa è successo negli attimi immediatamente antecedenti allo schianto. Sa solo che ne ha perso il controllo, ma non avrebbe cognizioni sulla possibile causa.

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