Castanicoltori, ecco i primi riscontri
di Aldo Pasquazzo

Minor quantità ma maggior qualità, rispetto all'anno scorso, per fioroni e marroni raccolti dai castanicoltori. Lo fa sapere la Cooperativa del paese



“La quantità è forse inferiore agli anni scorsi, ma a differenza di dodici mesi fa riscontriamo una qualità che supera ogni previsione”. Lo sostengono ad Agri 90 di Storo, dove fioroni e marroni (che fanno rilevare rispettivamente costi di 6 e 5 euro al chilo) confluiscono principalmente da Darzo e Lodrone, ove i castanicoltori lavorano con molto impegno e non solo al momento del raccolto. Poi ci sono quelle classificate di terza, che vengono pagate 4 euro al chilo.

“La Messa di ringraziamento celebrata da don Andrea Fava tre settimane fa al Santuario di Lodrone sembra aver giovato” commenta Elisa Lombardi di Riccomassimo, ove la funzione si svolgeva in passato ma che stavolta si è tenuta nel fondovalle a causa di alcuni lavori in corso.

All'interno del bosco i tenutari creano le condizioni affinché gli alberi, ripuliti e concimati, risultino sanati e in grado di produrre. Ne sa qualcosa Massimiliano Luzzani, che oltre ad essere il presidente dell'Associazione Castanicoltori del Chiese è ora anche assessore comunale a Storo con delega all'agricoltura e foreste.

Quest'ultimo è non solo appassionato ma anche competente, oltre ad essere responsabile di una stazione forestale.

Buona anche la produzione lungo il versante di Cà Rossa, come pure verso Condino, seppur la circonferenza del prodotto abbia una dimensione leggermente inferiore rispetto a quella delle due frazioni di confine.

Il giovane Lorenzo Melzani è tra coloro che dalle parti di Lodrone possiedono degli invidiabili castagni e che nel tempo libero seguono l'andamento delle piante.

Dalle immagini si nota come il calibro delle sue castagne sia eccezionale, come del resto lo è la polpa.

La pandemia di questi mesi certamente non giova ai castanicoltori,  anche perché castagnate sociali non se ne possono fare. Le restrizioni dovute al coronavirus hanno inferto una sforbiciata ai consumi. “Per quanto riguarda la produzione 2020 i dati che riguardano la nostra Coop - taglia corto patron Giovanelli - parlano di un 30% in meno rispetto a dodici mesi fa”.
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