Rimane il presidio
di val.

Gino Pilenghi non si trova e le ricerche sono temporaneamente sospese. Rimane il presidio in palestra a Villanuova, con la Protezione civile pronta a riattivare la macchina dei soccorsi


Ieri il tavolo tecnico convocato in Prefettura, presenti il viceprefetto Beaumont Bortone, il sindaco di Villanuova, i carabinieri di Gavardo, i responsabili di Soccorso alpino e Protezione civile, ha decretato una nuova fase  nella triste vicenda della scomparsa di Gino Pilenghi, l’88enne di Villanuova svanito fra i boschi del Covolo nel pomeriggio di sabato 10 ottobre.

Le ricerche sono ufficialmente sospese, in attesa che possano sorgere elementi utili alla loro riattivazione.
Nel frattempo, la Protezione civile ha dato la sua disponibilità a mantenere comunque un presidio nella palestra comunale di Villanuova.

Uomini e donne pronti a riattivare l’intera macchina delle ricerche.
Rimane monitorato costantemente anche l’intero reticolo idrico generato dall’acqua del Chiese, nella malaugurata ipotesi che il disperso possa essere scivolato nel fiume o in un canale e trasportato lontano.

L’intera area del Covolo, dove il Pilenghi è stato visto l’ultima volta, è stata scandagliata da persone a terra e dall’alto con l’elicottero e coi droni.
Impossibile, data la natura del terreno, con salti di roccia e sottobosco spesso invaso dalla “spinere”, considerarla bonificata al 100%.
Un cappellino, un pezzo di vestito, saranno sufficienti per rimettere in moto tutti quanti.

Luigi “Gino” PIlenghi, al momento della scomparsa, indossava jeans grigi, maglioncino grigio a righe, scarpe da ginnastica ed un cappellino con visiera beige.


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