«Ato convochi la Conferenza dei Comuni»
di Cesare Fumana

I sindaci di Gavardo, Muscoline, Prevalle e Montichiari hanno scritto al Prefetto perché intervenga sull’Ato per far convocare la riunione dei sindaci in merito alla questione depuratore. Oggi mozione anti-depuratore in Broletto


I sindaci del Chiese attendono da tempo la convocazione da parte dell’Ato della Conferenza dei Comuni per discutere della questione del progetto dei due depuratori di Gavardo e Montichiari per depurare i reflui dei comuni gardesani.

Per questo i primi cittadini di Gavardo, Muscoline, Prevalle e Montichiari - Comuni capofila della mobilitazione – inviato una lettera al Prefetto di Brescia, Attilio Visconti, per sollecitare l'Ato all'immediata convocazione della conferenza.

«Nonostante in data 25 settembre – scrivono i sindaci –, raggiunto il numero di 47 Comuni aderenti, abbiamo inviato ad ATO la richiesta di convocazione della Conferenza dei Comuni che, come da regolamento ATO deve essere convocata entro 10 giorni, ad oggi, nonostante ne siano passati 17 ed i comuni sottoscrittori sono arrivati a 58, da parte dell’Ufficio d’Ambito non è giunta alcuna convocazione».

Tre gli obiettivi della mozione all'ordine del giorno della convocazione dell'assemblea dell'Ato: l'immediata messa in sicurezza del lago di Garda, non procedere all'istruttoria di Valutazione di impatto ambientale degli impianti previsti sul Chiese, e affidamento di un nuovo studio di fattibilità tecnico-economica per scelte alternative al progetto presentato da Acque Bresciane. Nella richiesta di convocazione dell'assemblea, i sindaci hanno anche diffidato l'Ato «a qualsiasi iniziativa che faccia procedere l'iter autorizzativo dell'opera».

Intanto oggi il Consiglio provinciale sarà chiamato a votare la mozione anti-depuratore presentata da Marco Apostoli, consigliere in Broletto della lista Provincia Bene Comune

«Quali sindaci di Montichiari e Gavardo – dicono a proposito Togni e Comaglio –, comuni individuati per ospitare i depuratori del Garda, ci auspichiamo che il Consiglio Provinciale, anche alla luce delle nomine politiche in ATO che esprime, approvi un indirizzo che tuteli il territorio Bresciano e quindi il suo fiume Chiese, al fine di individuare quindi lo scenario progettuale più conservativo in termini ambientali rispetto ai 4 proposti da Acque Bresciane».
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