Vaccino antinfluenzale, Girelli: «Dosi insufficienti»
di Redazione

Partirà dal 19 ottobre la campagna antinfluenzale in Lombardia. Critiche da parte del consigliere regionale valsabbino del Pd sulla gestione dei bandi per l'acquisto dei vaccini: «La Lombardia arriverà una cifra 5 volte superiore a quella spuntata da altre regioni».


Partirà il 19 ottobre la somministrazione dei vaccini antinfluenzali in Lombardia. Inizialmente è prevista in forma gratuita per i pazienti fragili, le donne in gravidanza, gli ospiti delle RSA e l’inizio degli over 65. A novembre, sarà quindi il turno dei rimanenti over 65 e a seguire quello degli operatori sanitari e i bambini fino a 6 anni di età e gli over 60.

«Ad oggi – ha spiegato il direttore generale dell’assessorato regionale al Welfare, Marco Trivelli – la Regione ha già acquistato 2.884.000 dosi a fronte di un fabbisogno massimale raccomandato e aggiuntivo a titolo gratuito previsto di 2.768.000 dosi. Ciò significa che l’offerta dei vaccini è non solo coerente con il bisogno, ma addirittura superiore. C’è anche spazio per poter sub-fornire le farmacie per consentire alla popolazione non target di vaccinarsi volontariamente. La difficoltà non è dunque nelle forniture, quanto nel tentare di raddoppiare il numero di vaccinazioni in poche settimane rispetto agli anni precedenti».
 
Sulla gestione delle vaccinazioni in Lombardia giunge la critica del consigliere regionale valsabbino del Pd, Gian Antonio Girelli: «Con la recrudescenza dei contagi da Covid19, prevista e prevedibile, e con la stagione influenzale alle porte, la Lombardia non ha ancora una chiara pianificazione vaccinale. Non solo nella tempistica, ma soprattutto nella capacità di copertura: a fronte di una stima di circa 5 milioni di cittadini che avrebbero diritto e bisogno di un'immunizzazione dai virus dell'influenza soprattutto quest'anno, la Regione ha acquistato solo 2,8 milioni di vaccini (il numero è complessivo delle dosi per adulti e bambini)».

«Se da questi dati tentiamo una proporzione per la nostra provincia, che da sola rappresenta il 10 per cento degli abitanti dell'intera regione, le vaccinazioni previste - circa 280mila - sono ampiamente sottodimensionate rispetto alla popolazione. Basta leggere i numeri e fare le somme. Se complessivamente i minori bresciani tra 0 e 18 anni sono 227.326 (i bambini tra 0 e 6 anni sono 74.387) e gli over 60 sono 355.326, è del tutto evidente che già così la copertura prevista è insufficiente. Soprattutto perché mancano all'appello tutti gli altri che avrebbero diritto alla profilassi, ovvero le persone fragili tra 6 e 59 anni, le forze dell'ordine e gli operatori sanitari».

«Ai ritardi e alla sottostima dei numeri per la profilassi, si aggiunge la deplorevole gestione di ben 10 gare per l’acquisto di cui la metà non andate a buon fine per errori nel prezzo a base d’asta, per revoche e mancanza di offerte. La Lombardia alla fine è arrivata a pagare fino a 26 euro a dose, una cifra 5 volte superiore a quella spuntata da altre regioni».

«La nostra Provincia è stata duramente colpita nei mesi più bui della pandemia. Senza una chiara strategia, siamo molto preoccupati per le settimane che ci aspettano».

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