L'importanza di avere i calzini
di Luca Pietrobelli

Tra le varie chicche che si possono scovare su giornali e riviste parecchio datati ci sono utili informazioni sull'abbigliamento


Il ciclismo, e tutto ciò che gli gira intorno, dalla sua nascita, ha subito un'evoluzione costante, sia tecnologica che dal punto di vista dell'approccio.
Una volta le biciclette erano di acciaio, pesanti mezzi usati per spostarsi, per trasportare oggetti e raramente utilizzate per svago; oggi, l'Anticavallo, come lo definiva Gianni Brera, è per lo più strumento ricreativo agile e leggero e, solo a causa degli ultimi sviluppi ambientali, sta tornando in voga per lo spostamento casa-lavoro.

Il ciclismo è nato fra Belgio, Francia e Paesi Bassi, trapiantandosi molto bene in Italia, con la prima gara della storia del Belpaese corsa nel 1870, la Firenze-Pistoia.
Un tempo gli atleti erano giovani appassionati che, con vestiti di tutti i giorni, si sfidavano per vincere premi enogastronomici e arrotondare il salario.

Il Belgio, dove fin da subito la passione per gare e sport bruciò nei cuori valloni e fiamminghi (si pensi che nel calendario professionistico e semi-professionistico belga si contano più di 150 corse ancora oggi), fu sostanzialmente la prima avanguardia anche per il progresso tecnologico di questo movimento.
L'innovazione che i ragazzi belgi portarono in tutta Europa e che è stata usata fino alla fine degli anni ottanta anche in Italia, è stata il “calzino sopra la scarpa”.

In Belgio, in particolare durante le mezze stagioni (quelle che qui non esistono più a quanto ho sentito dire!) il tempo non è per nulla clemente: aria fredda che spira da ogni direzione, pioggia fine ma costante e un'umidità che ti entra nelle ossa. In queste condizioni allenarsi è difficile ma si sa che “necessità aguzza l'ingegno” e, per resistere alla morsa del freddo, gli atleti pensarono di utilizzare calzini di due/tre taglie più grandi sopra gli scarpini, per tenere i piedi al caldo e non soffrire di geloni!

La Valsabbia è un'altra di quelle regioni del mondo dove il freddo si fa sentire e dove atleti di tutte le età devono allenarsi e resistere: anche qui, un tempo si utilizzavano vecchi calzini di lana sopra le scarpe e qualcuno ancora lo può raccontare.

Nasce allora una riflessione: quando, partendo in bicicletta, le mamme ricordavano ai figli di prendere un paio di calze di ricambio, pensavano a quelle sopra o quelle sotto?
Oggi la risposta è scontata, perché è nato il copriscarpe in materiale tecnico, ma un tempo?

A tutti voi il dibattito!


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