Fiamme dolose al capanno
di red.

L’incendio è stato notato la sera tardi. Sul posto, dopo una scarpinata notturna, gli uomini della Protezione civile, Vigili del fuoco e carabinieri


Ad andare a fuoco, questo lunedì sera, un capanno ed un deposito attrezzi, che distavano fra loro una trentina di metri.
Nessun dubbio quindi, che l’origine delle fiamme sia stata dolosa.

L’incendio, avvenuto a Lavenone in località “Puline” sui versanti del Monte del Falcone, in pratica sotto il Monte Zeno che separa la valle dell’Abbioccolo dal territorio comunale di Anfo, è stato notato intorno alle 22 di ieri dall’abitato di Presegno e subito è partito l’allarme.

Sul posto, dopo una scarpinata di circa un chilometro e mezzo, sono saliti col sindaco Franco Delfaccio gli uomini della Protezione civile di Lavenone, raggiunti poi dai Vigili del fuoco di Vestone e dai carabinieri di stanza a Idro.
C’era una bombola da mettere in sicurezza e c’era da capire chi potesse aver causato lo scempio, che ha portato anche alla morte di una quindicina di uccelli da richiamo, che non hanno avuto scampo fra le fiamme.

Fin oltre le due del mattino le opere di spegnimento e messa in sicurezza
La proprietà del capanno è di un vestonese, ma da qualche tempo se ne cura un giovane cacciatore di Lavenone.

«Ringrazio gli uomini della Protezione civile e tutti coloro che si sono resi disponibili ad intervenire per mettere in sicurezza la zona – ha detto il sindaco -. A nome dell'Amministrazione Comunale voglio inoltre esprimere la netta condanna a gesti tanto idioti quanto pericolosi».

200929Lavenone2.jpg 200929Lavenone2.jpg