«Caso Tridico, una vergogna inaudita»
di Ernesto Cadenelli

Non è trascorsa una settimana dal referendum sul taglio dei parlamentari e i famosi risparmi evocati con tale scelta (pochi!) già stanno andando in fumo...


... Infatti l’aumento di stipendio al Presidente dell’INPS, da 62.000 a 150.000 euro annui, si mangia circa il 30% del presunto risparmio.
Altri due casi così ed è pari e patta per la spesa pubblica.

Non mi ha appassionato il quesito sul taglio dei parlamentari, ma questa ordalia demagogica e populista va fermata.
Adesso il ministro degli Esteri vuol ridurre stipendi ai parlamentari (arma di distrazione di massa!), ma non sono queste le riforme che servono, anche se è doveroso mettere mano ai previlegi.

Ma andando con ordine la prima considerazione che mi viene è che questo scandalo avviene mentre milioni di persone stanno pagando duramente il peso della crisi pandemica, perdendo lavoro e con scarsi sussidi.
Stiamo parlando di oltre 100.000 euro di aumento perché allo stipendio si attaccano anche alcune indennità, forse anche gli arretrati.
La motivazione sarebbe che il Presidente guadagna meno del Dirigente di 1° fascia (240.000 euro) e di un Direttore regionale (160.000).

Francamente una bella schifezza.
Sarà il caso di guardare dentro a questi compensi dei boiardi di stato, che non sono pochi, e ragionevolmente stabilire un rapporto massimo tra retribuzioni dei lavoratori dipendenti e dirigenti a tutti i livelli, pubblici e privati. Non può diventare la norma questo scandalo di stato.
Non c’è dubbio che a questa situazione han concorso in tanti, governi di destra e quelli di centro-sinistra, ma non è un buon alibi per non intervenire e fare pulizia.

Il Presidente del Consiglio dice di non essere informato, ma la ministra del Lavoro autrice del decreto è espressione dei 5 stelle e pare che la norma fosse stata condivisa durante il governo con la Lega di Salvini e solo ora applicata.

E le altre forze al Governo, dormivano? In questo momento è un bell’assist per la propaganda del centrodestra.
Surreale davvero! Come sarà finanziato questo aumento? Presumibilmente con i risparmi e le restituzioni chieste ai pensionati semplici: quelli che hanno versato tutti i contributi, pagano l’Irpef e non hanno avuto privilegi.
E questo fa incavolare ancor di più!

Purtroppo non è solo questo: occorre guardar dentro alla spesa delle Regioni (per esempio in Lombardia quella sanitaria), delle Province ancora in mezzo al guado della riforma, all’uso molto improprio dei rimborsi elettorali ai partiti, come evidenziano le indagini in corso che stanno sfiorando (si fa per dire) il partito di Salvini.  

La trasparenza dovrebbe essere la norma, ma la partecipazione attiva dei cittadini è l’antidoto alla corruzione e allo spreco.
Bisogna essere rigorosi e non trincerarsi dietro alle appartenenze politiche, il bene comune è appunto comune.
Disboscare questa giungla è possibile se si esce dall’indifferenza  e dal tanto “son tutti uguali”.
Tutti uguali un corno!

Vobarno 28 settembre 2020
Cadenelli Ernesto


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