Al traguardo dei cento
di Ubaldo Vallini

Compie oggi cent'anni Giovanni Soncina, fondatore della Omsi trasmissioni. Una vita la sua ancora oggi dedicata al lavoro



«La mattina caffelatte con dentro tritata della frutta secca, perché mi serve energia. A pranzo e a cena mangio un po’ di tutto, poca carne, ma sto attento a non esagerare con le quantità altrimenti fatico a digerire. In questo modo sono sempre stato bene, quindi vado avanti così».
Non può essere solo questo il segreto della sua longevità. Ci dev’essere dell’altro.

Si chiama Giovanni Soncina, è nato il 18 settembre del 1920 a Roè Volciano e proprio oggi raggiunge la cifra tonda dei 100 anni.
Nel 1959 ha fondato la Omsi, oggi Omsi Trasmissioni: da qualche tempo ha affidato l’azienda ai figli Renato e Mariella, ma tutti i giorni è lì, al lavoro.

Abbiamo incontrato Giovanni Soncina un paio di giorni fa
in compagnia dei figli e di alcuni nipoti.
Ebbene: se ti dicono che ha cent’anni non ci credi: osservandone l’aspetto non glie ne dai più di ottanta.
Poi lo vedi in azione, lo senti ragionare e giureresti che ne ha ancora di meno.
Abbiamo detto dell’alimentazione, aggiungiamo che va in vacanza solo pochi giorni ogni anno, per lo più in montagna.

Poi è sempre al lavoro.
Così da 86 anni e precisamente dal 15 maggio del 1934, quando è stato assunto come apprendista al Cotonificio De Angeli Frua di Roè Volciano.
Ancora oggi, tutti i giorni poco dopo le 8 del mattino, parcheggia la sua Mercedes 190 nel cortile dell’azienda e si infila nel suo ufficio.
Torna a casa alle 12:30, il tempo di pranzare, di dedicare qualche minuto alla lettura e rieccolo alla Omsi: non se ne va prima delle 18:30.

E non si pensi che per lui siano state ricavate mansioni poco operative, magari per assecondare l’illusione di essere ancora attivo.
Al contrario. Ancora oggi il suo contributo è quello di occuparsi di tutto ciò che è innovazione. Tanto che non c’è nuovo macchinario, attrezzatura, ambiente oppure impianto, che lui non abbia esaminato a fondo.

La curiosità è certo un altro suo segno distintivo, come la straordinaria capacità di avere una lucida visione d'insieme, che sono ancora grandi risorse per l’azienda e per la famiglia.
In questi ultimi due anni Omsi Trasmissioni sta affrontando un ingente investimento (ne scriviamo a parte) e Giovanni ha sempre affiancato i figli in ogni decisione, che fosse di tipo tecnico o strategico.

C’è da effettuare una lavorazione particolare al “carter” di un cambio?
Ecco che Giovanni progetta bancone e supporti per rendere le operazioni agevoli e soprattutto sicure, col suo inseparabile tecnigrafo.
E tutto funziona.

Un invidiabile curriculum quello di Giovanni Socina.
Dopo tre anni al Cotonificio viene trasferito all’ufficio tecnico con la mansione di disegnatore.
Poi la guerra, che lo vede come motorista di idrovolanti in Aeronautica, poi deportato nei campi di lavoro in Germania. Qui impara il tedesco, che gli tornerà utile quando diventerà imprenditore.
T
orna al Cotonificio nel dicembre del 1945
e fa carriera, fino a diventare vice direttore dei servizi generali dello stabilimento (1947), che però nel 1958 chiude. L’anno dopo, con un amico fidato che gli starà accanto per 21 anni, fonda la OMSI: Officina Meccanica di Soncina & Inga. Inizialmente occupa  una superficie di 40 mq nel portico della casa di un vicino.

Una decina d’anni dopo
inizia la produzione di prodotti di propria progettazione.
E il centenario Giovanni Soncina è ancora lì, ad occuparsi di innovazione: “to be continued”.

.in foto: Giovanni Soncina con figli e nipoti; una delle sue più recenti realizzazioni


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