L'instancabile
di Luca Rota

Proseguendo con le “storie dalla mediana”, oggi è la volta di spostarci sull’esterno, ruolo di fatica e di raccordo, spesso punto nevralgico del gioco e teatro di duelli memorabili



C’è stato un periodo, tra la metà degli anni Novanta e quella dei Duemila, in cui la fascia destra del “Dall’Ara”, e insieme ad essa un po’ tutte quelle degli stadi italiani, hanno visto scorrazzare Carlo Nervo senza sosta.

Maglia numero sette sulle spalle, tornante vecchio stile, uomo di sacrificio e d’attacco, capitano onnipresente nell’undici felsineo che in tarda età conobbe anche la gloria dell’azzurro.

Figurina emblematica di un calcio all’apparenza lontano, ma già attuale; una chiave di congiungimento tra l’antico ed il moderno che, oltre alla generosità e alla corsa, annoverava tra le sue specialità gli inserimenti e i cross per le punte, uniti ai ripiegamenti nell’aiutare la difesa.

Un calciatore figlio della tradizione italiana, carismatico nel suo ruolo di capitano ed insostituibile per ogni allenatore transitato dalle parti di Bologna.

Un instancabile.
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