Comunità montane più «snelle»
di Cesare Fumana

stata approvata il 24 giugno scorso dal Consiglio regionale della Lombardia la legge di riordino delle comunit montane. La legge persegue due obiettivi principali: la riduzione dei costi e una composizione pi snella degli organi amministrativi.

È stata approvata il 24 giugno scorso dal Consiglio regionale della Lombardia la legge regionale di riordino delle comunità montane. La legge persegue due obiettivi principali: la riduzione dei costi e una composizione più snella degli organi amministrativi.

Infatti, le comunità montane in Lombardia sono scese da 30 a 23, individuando 23 “aree omogenee” nelle quali ne può esistere una sola. Per quanto riguarda la provincia di Brescia non vi sono cambiamenti: cinque erano e cinque rimangono (Valtrompia, Valcamonica, Valle Sabbia, Sebino e Parco Alto Garda), con gli stessi comuni aderenti. La legge prevede, però, fino a ottobre, la possibilità di modificare le delimitazioni delle aree omogenee approvate, tramite apposite «conferenze provinciali».

Ma le novità principali riguardano la composizione degli organismi, che sono: l’assemblea, il presidente e la giunta esecutiva.

L’assemblea è composta dai sindaci dei comuni partecipanti o da loro delegati, scelti dai sindaci tra gli assessori e i consiglieri dei rispettivi comuni. Lo statuto della comunità montana può prevedere, senza oneri aggiuntivi, che dell'assemblea faccia parte, oltre al sindaco, un consigliere eletto dalla minoranza consiliare di ciascuno dei comuni della comunità montana. Nell'assemblea della comunità montana così composta, ciascun sindaco, o suo delegato, dispone di due voti e quello della minoranza di un voto.

Facendo riferimento all’attuale composizione dell’assemblea della Comunità montana di Valle Sabbia, si passa da un “parlamentino” di 81 consiglieri a 25, in pratica l’attuale conferenza dei sindaci. Nell’ipotesi che lo statuto scelga la seconda ipotesi diventerebbero 50.

La giunta esecutiva è composta da cinque membri, compreso il presidente, nelle comunità montane formate da un numero di comuni pari o inferiore a trentacinque, e da sette membri, compreso il presidente, nelle altre comunità. Inoltre il presidente e i membri della giunta esecutiva sono eletti dall'assemblea, a maggioranza assoluta dei componenti assegnati, tra i sindaci e gli assessori in carica dei comuni facenti parte della comunità montana; possono essere eletti anche tra i consiglieri comunali dei comuni della comunità montana, purché appartenenti alla maggioranza consiliare dei rispettivi consigli.

In riferimento alla Valsabbia e facendo un raffronto con la legge precedente, si avrà una giunta con il presidente e 4 assessori (attualmente invece gli assessore sono 8) e dovranno provenire dai gruppi di maggioranza dei comuni (attualmente invece 4 sono in minoranza nel loro comuni).

La stessa legge introduce anche la regolamentazione delle “Unione di comuni lombarde” per l'esercizio associato di funzioni e servizi che può essere esercitato anche dalle comunità montane, intese anch’esse come unione di comuni.

Novità anche sul fronte delle indennità per la giunta. Fino a fine 2007 erano adeguate a quelle dei comuni con abitanti pari alla popolazione della Comunità montana. Già da inizio anno sono state ridotte al 50% di quel parametro e dalla nuova legge al 30%: l’ente comprensoriale pagherà solo la quota eccedente le indennità comunali dei diversi sindaci o assessori (se questa è inferiore).

Per quanto riguarda le competenze la nuova legge pone l’obiettivo sulla montagna individuando nelle comunità montane la titolarità degli interventi speciali per la montagna stabiliti dall'Unione europea e dalle leggi statali e regionali. Inoltre afferma che la stessa può gestire in forma associata funzioni e servizi delegati dai comuni, come già attualmente avviene, con la possibilità di offrire gli stessi servizi anche ai comuni limitrofi.

La nuova legge regionale, infine, pone grande importanza agli strumenti di programmazione che sono il piano pluriennale di sviluppo socio-economico e il piano pluriennale di opere e interventi.

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