Zincatura rischia il crollo, acidi da mettere in sicurezza
di val.

Accade alla Pirla, fra Agnosine e Odolo. Sotto accusa i lavori di sbancamento per la sottostazione di Terna. Sul posto Vigili del fuoco, Forestali e tecnici Arpa



Crepe profonde nel capannone e sostanze pericolose a rischio dispersione nell’ambiente, per non parlare della nefasta ipotesi che possano mescolarsi innescando perniciose reazioni.

Sta accadendo in queste ore alla “Pirla”, sul territorio comunale di Agnosine, ma a ridosso di quello di Odolo, dove la Zincatura Bonomini Srl da tempo apre il suo piccolo stabilimento.
Sul posto, richiamati dagli stessi proprietari della zincatura, sono intervenuti ieri, oltre ai tecnici di Arpa, a che i Forestali ed i Vigili del fuoco da Salò e da Brescia.

L'edificio è stato dichiarato inagibile per pericolo di crollo, ma non sarebbe questo il problema più grave.
All’interno, infatti, in apposite vasche, sono stipati 22 mila litri di rifiuti liquidi, con presenza di cianuro, derivanti dal processo produttivo.
E ci sono anche grandi quantità di acido solforico.

Le due sostanze, se dovessero venire a contatto, potrebbero produrre acido cianidrico, pericolosissimo allo stato liquido, ancora di più in quello gassoso.
L’intervento tempestivo di ieri è servito a mettere in sicurezza almeno l’acido solforico stipato nello stabilimento.

Rimangono ancora i bagni di cianuro che non devono assolutamente rischiare di essere dispersi nell’ambiente.
In merito all’operazione condotta con professionalità da Forestali, Vigili del fuoco e tecnici Arpa, che almeno in questo caso sono riusciti ad intervenire con misure di prevenzione, rispetto al rischio di disastro ambientale, in una nota il Prefetto ha espresso soddisfazione, ritenendola “frutto della coesa sinergia perfezionata nell'ambito del nucleo ambiente prefettizio”.

Una prima ipotesi su quanto sta accadendo è che il capannone dell’azienda stia cedendo a causa dei lavori di sbancamento in atto per la realizzazione della sottostazione di trasformazione dell’energia elettrica.
Si tratta di un progetto di Terna che, insieme ad analoghe installazioni a Vestone e Ponte Caffaro, permetterà di potenziare la rete elettrica in Valle Sabbia e di gestire meglio i flussi energetici lungo le due grandi linee di alta tensione da 220 e 138 mila volt che portano energia dal Trentino fino a Brescia, limitando sbalzi di tensione e soprattutto il rischio di improvvisi e difficilmente rimediabili blackout.



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