Per salvare capra e cavoli
di Ubaldo Vallini

La Fabio Glisenti di Vestone rinasce senza sfrattare gli alunni, grazie ad un abile gioco di costruzione, spostamento e demolizione



Cinque anni, tre lotti e sei milioni di euro.
Sono questi i “numeri” che permetteranno di demolire completamente l’attuale e vetusto stabile delle scuole medie di Vestone, sostituendolo con uno nuovo e più efficiente quanto a spazi, antisismica e soprattutto assai risparmioso dal punto di vista energetico.

Il tutto senza spostare altrove la decina di classi che ci vivono dentro, ma grazie ad un abile gioco di costruzioni, spostamenti e demolizioni.
Docenti e discenti, insomma, potranno continuare a frequentare sempre lì, in via Mocenigo, mentre la scuola viene “rimpiazzata”.

Sembra impossibile, ma non lo è.
La soluzione ricorda molto quella del contadino che doveva salvare capra e cavoli.
Ma andiamo con ordine.

Gli attuali “corpi di fabbrica” sono due: il primo realizzato negli anni ’60 del secolo scorso, l’altro frutto di un ampliamento successivo avvenuto negli anni ’70.
Ospitano tre sezioni di scuola media buone anche per i ragazzini delle Pertiche e di Lavenone, con laboratori e palestra.
Ci sono anche gli uffici di segreteria e direzione dell’Istituto Comprensivo di Vestone, che mette insieme anche scuole dell’Infanzia, le Elementari ed i plessi dislocati nel Savallese.

I lavori per il primo lotto inizieranno presto senza modificare nulla del vecchio stabile: si limiteranno ad erigere una palazzina negli spazi di pertinenza della scuola che ora sono occupati da un campetto.

Saranno quattro piani, di cui uno seminterrato, per una superficie lorda di circa 1450 mq.
Costerà circa un milione e 100mila euro in gran parte deliberati dal Miur per il piano antisismico, ma ci metteranno anche 105mila euro la Comunità montana e 250mila euro il Comune.

Il secondo lotto si articola sempre su quattro piani di cui uno praticamente interrato, per una superficie complessiva di 1.100 mq.
Prenderà il posto della parte più vecchia della scuola, quella verso la strada: demolizione e successiva ricostruzione avverranno solo quando sarà possibile trasferite tutto nello stabile da poco completato.
Costerà due milioni e 700 mila euro che deriveranno quasi totalmente da contributi Miur.

Una volta reso abitabile dalle scolaresche anche questo secondo “corpo di fabbrica”, l’ultima fase sarà quella di demolire il blocco restante, quello realizzato negli anni ’70, strutturalmente messo peggio.
Qui, con contributi Miur e Gse per il risparmio energetico, si ricaveranno su una superficie complessiva di 900 mq principalmente palestra e spogliatoi.

In quest’ultima fase, che si prevede possa essere portata a termine comunque entro i prossimi cinque anni, si provvederà anche alla sistemazione esterna, compresa l’area parcheggi.

.in foto: la facciata della scuola dalla parte della strada; il campetto.


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