«Necessario potenziare l'impianto di Peschiera»
di Federica Ciampone

Lo ribadiscono, alla vigilia dell'incontro conclusivo del tavolo tecnico, i sindaci del Chiese, che chiedono di accantonare l'ipotesi del maxi depuratore a Gavardo e Montichiari. I sindaci del lago: “Subito un verdetto, si scongiuri il disastro ecologico”



Botta e risposta, sulla questione del nuovo depuratore, tra i sindaci dei 40 Comuni dell'asta del Chiese e i primi cittadini dei Comuni del Garda.

Alla lettera inviata al ministro dell'ambiente Sergio Costa dai sindaci del lago, a sostegno del progetto del doppio impianto da realizzare nelle sedi di Gavardo e Montichiari, i sindaci del Chiese hanno fatto seguire la propria: “Chiediamo che l’ipotesi di utilizzare il Chiese come recettore delle acque depurate delle fognature dei Comuni del Garda venga accantonata. Riteniamo che, alla luce degli studi dei tecnici, l’adeguamento del depuratore di Peschiera costituisca la soluzione migliore dal punto di vista ambientale.

Il progetto di fattibilità tecnica
elaborato su mandato dell’Autorità d’ambito di Brescia – si legge ancora - non ha previsto l’eliminazione degli sfioratori e degli scarichi abusivi, né la separazione delle acque bianche dalle nere, ma soprattutto rimanda di circa dieci anni la risoluzione della principale criticità derivante dallo stato della condotta sublacuale”.

Sottolineando come il potenziamento del depuratore di Peschiera rimanga dunque la soluzione migliore, i sindaci del Chiese hanno nuovamente posto l'accento sulle già precarie condizioni del fiume – del tutto inadatto a recepire i reflui – l'esclusione dei diretti interessati e i costi esorbitanti del progetto, che andrebbero ad appesantire le bollette dei cittadini.

Domani – mercoledì 2 settembre – si terranno sia la riunione del tavolo tecnico (a cui parteciperanno anche i sindaci di Gavardo e Montichiari) sia quella della cabina di regia tra Ministero, regioni e Ato, che vede invece presenti i sindaci gardesani.

Dal canto loro, questi ultimi chiedono invece al ministro che si proceda con il progetto del doppio impianto, con “un'assunzione di responsabilità che scongiuri il rischio di un disastro ecologico”.

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