Pertica Bassa, primi fra i colpiti, ma primi Covid-free
di Ubaldo Vallini

In rapporto alla popolazione il piccolo paese risulta fra i più colpiti dalla pandemia in Valsabbia, ma è stato fra i primi ad uscirne bene


Non è nemmeno un paese Pertica Bassa, ma l’unione di più frazioni. Qui il distanziamento sociale è dunque una condizione dell’esistenza. Eppure i piccoli centri abitati che si affacciano sull’impluvio del Degnone sono fra quelli che per primi e in modo preoccupante hanno dovuto fare i conti con la pandemia.

«Verissimo, siamo stati fra i primi a dovere attivare la Coc e a dover osservare un veloce aumento del contagio - conferma il sindaco Manuel Bacchetti -. Direi però che tutti hanno reagito nel modo migliore. Soprattutto i giovani che sono stati i più rispettosi del distanziamento sociale, mentre è capitato che alcuni anziani, pur essendo loro a rischio, abbiano manifestato difficoltà nell’applicare le regole».

«Agli uomini della Protezione civile si sono affiancati fin da subito una quindicina di altri volontari e non è stato un problema gestire le consegne a domicilio della spesa o dei medicinali; il pulmino della Polisportiva, attrezzato e ogni volta sanificato, è diventato il mezzo col quale portare le persone che ne avevano bisogno a fare visite o tamponi in Fondovalle. Alla fine abbiamo dovuto piangere un solo decesso avvenuto con la complicanza del Covid-19, non in paese ma in Rsa».

L’ultimo contagio a Pertica Bassa risale a quasi tre mesi fa, questo rende il paese fra i primi della provincia ad essere classificati Covid-free. Ed è stato anche il primo a riaprire i parchi e a tentare il ritorno alla normalità.

«Alle attività commerciali che hanno dovuto sopportare la chiusura abbiamo condonato tre mesi di Tari e stiamo cercando di capire se c’è la possibilità di dare loro ulteriore sostegno.

Ci siamo anche ritrovati con famiglie desiderose di pagare per il servizio ricevuto dai volontari. Qui la gente è fatta così».
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