Fienile in fumo: incendio doloso
di val.

Pochi dubbi sull'origine dolosa del rogo che nella notte fra martedì e mercoledì ha distrutto un fienile a San Lino, frazione di Agnosine. Indagano i carabinieri di Sabbio



C’è l’ombra del dolo sull’incendio che nella notte fra martedì e mercoledì scorsi ha distrutto un fienile ad Agnosine e più precisamente appena fuori dell’abitato di San Lino, a valle della strada che porta fino a Binzago.

Nel rogo, oltre allo stabile, sono andate in fumo anche 850 “balline”, frutto della raccolta del primo fieno di quest’anno.
Sulla vicenda indagano i carabinieri di Sabbio Chiese della Compagnia di Salò, ma non ci sarebbero tanti dubbi sul fatto che ad appiccare le fiamme sia stata la mano dell’uomo.

Nella struttura, infatti, non c’è energia elettrica e nessuno dei proprietari entrava nel fienile da giorni.
Il fatto poi che le fiamme siano scaturite alte nella notte, lascia intendere anche che chi ha provveduto ad appiccarle abbia voluto di proposito utilizzare i favori del buio per non rischiare di essere visto da qualcuno.

E’ stata una persona del paese dal sonno leggero, notando i bagliori e udendo il crepitio delle fiamme, ad avvisare prima di tutto i Vigili del Fuoco, poi il proprietario.

Valerio, questo il suo nome, è stato il primo ad intervenire e con un piccolo escavatore, rischiando non poco, dopo aver messo in salvo attrezzature e mezzi agricoli, è riuscito a fare in modo che non venisse intaccato il tetto adiacente, sotto al quale erano conservate altre suppellettili.

Il resto l’hanno fatto i pompieri, giunti sul posto in forze da Salò, Vestone, Lumezzane e Brescia.


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