Sicurezza sanitaria e diritti umani
di red.

Datata 23 giugno, ma giunta in redazione tre giorni fa, pubblichiamo come ci viene richiesto la lettera scritta da alcuni familiari degli ospiti nella rsa Beata Lucia Versa Dalumi di Bagolino



Gent.le Responsabile Sanitaria RSA Dott.ssa Laura Ferri
Gent.le Direttrice Amministrativa RSA Dott.ssa Edi Moneghini
Egr. Sig. Presidente RSA Gianlorenzo Richiedei

Oggetto: Visite dei familiari
E’ passata, per il momento, la terribile ondata del COVID-19 portandosi via con sé molti anziani fragili. Affetti strappati senza neppure un saluto, senza neppure un abbraccio, senza neppure una carezza, senza neppure un sorriso, lasciando nella totale disperazione tutti quei parenti che si sono trovati a subire una simile esperienza ben difficile da dimenticare.

Ora, dopo un sensibile miglioramento dei dati, si deve cercare di far fronte ad un’altra emergenza sanitaria che è quella della solitudine dei nostri cari. La mancanza di relazioni sociali con i propri familiari, come ben sapete, può avere conseguenze anche molto pesanti sul loro già precario equilibrio emotivo.

Si parla tanto della moria per COVID-19 all’interno delle RSA, tutti i giorni si viene riempiti di numeri dai mass media, ma nessuno parla di un altro aspetto molto importante ossia quello del morire per solitudine, per senso di abbandono, per mancanza di contatti con i propri cari.
I nostri anziani, fortunatamente, sono sopravvissuti al virus passando attraverso un percorso molto tortuoso fatto di isolamento, di solitudine. Molti non hanno compreso cosa sia veramente successo, ma hanno percepito fortemente l’assenza dei loro familiari, delle loro visite, dei loro dialoghi, delle loro manifestazioni di affetto.

Una chiusura con il mondo esterno che ha contribuito,
in diversi casi, ad una sorprendente accelerazione del loro decadimento cognitivo e motorio. Infatti molti gesti, movimenti, esercizi di memoria che prima dell’epidemia venivano eseguiti con facilità ora risultano impossibili.
Tutto ciò ad evidenziare, purtroppo, la perdita o la considerevole diminuzione di quelle autonomie residue così importanti per rendere meno pesante la loro già difficile esistenza.

Riaprire del tutto le RSA senza valutare misure di protezione sarebbe un errore gravissimo, data l’enorme fragilità di chi vi si trova all’interno, e noi questo non lo vogliamo, ma riteniamo sia assolutamente necessario riaprire con cautela conciliando la sicurezza sanitaria e i diritti umani di un anziano che ha come solo bene l’affetto dei propri parenti.

Vi chiediamo pertanto di intensificare le visite.
Una visita alla settimana e solo per 15/20 minuti è veramente troppo, troppo poco. Le possibilità per farlo ci sono, infatti molti sono gli accessi esterni alla struttura e più punti di incontro si potrebbero organizzare.

Accedendo, ad esempio, dalla sala mortuaria si potrebbero organizzare incontri al piano -1, qualora la stessa fosse occupata per la morte di una persona, l’accesso potrebbe essere garantito attraverso l’entrata dalla vecchia sala mortuaria o, ancora, quest’ultima potrebbe essere utilizzata per l’accoglienza delle salme.
Salendo per la strada che porta al parcheggio ci sono altri ingressi che consentirebbero la realizzazione di ulteriori punti di contatto. Con l’arrivo poi della bella stagione, sempre in sicurezza, si potrebbero studiare altre soluzioni sul piazzale all’entrata della RSA.

Vi comunichiamo altresì che non condividiamo e non comprendiamo in nessun modo la decisione, pervenutaci attraverso messaggio whatsApp, della eliminazione della possibilità di effettuare videochiamate.
Una decisione che va totalmente nella direzione opposta a quella da noi auspicata. Vi chiediamo anche, quindi, di ripristinare tale servizio che rappresenta un importante strumento per mantenere viva la fondamentale relazione con i propri cari che è stata, da molto tempo, ridotta tristemente all’osso.

Rimanendo in attesa dell’accoglimento delle nostre richieste, distintamente salutiamo.

Bagolino, 23 giugno 2020
Lettera firmata


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