Porte chiuse al convento
di Aldo Pasquazzo

A causa del coronavirus quest'estate al Ponte sul Guado, di Condino, niente soggiorni, corsi meditativi né pratica di yoga


Da quasi vent'anni, da giugno a settembre, la struttura cappuccina di Condino, era solita ospitare corsi e soggiorni a livello nazionale, dove ognuno fa fronte alle pulizie della propria stanza e collabora al disbrigo delle faccende domestiche.

Stavolta, a causa del coronavirus, le porte del convento di Via Giuseppe Goglio rimarranno sbarrate, almeno di sicuro sino a Natale dove l'apertura potrebbe, andando bene, riguardare il tempo di circa tre settimane.

A relazionare di solito oltre a monsignor Carlo Molari di Cesena, al teologo e opinionista Vito Mancuso, l'altro teologo Bjelawski, nonché l'esperta in yoga Nazzarena Ducci, lo stesso priore padre Andrea Schnöller e altri ancora.

A gestire il tutto, ospitalità compresa, l'associazione italo-svizzera Il Ponte sul Guado, il cui referente risulta proprio il religioso cappuccino padre Andrea Schnöller che vive buona parte dell'anno al Santuario elvetico alla Madonna del Sasso.

Nell'arco di quei tre mesi (giugno - settembre) quasi 200 persone si alternavano a soggiornare, nel luogo dove un tempo vigeva il dispositivo di clausura e dove le donne – fino agli anni 60 - non avevano facoltà di accesso, se non sporadicamente nel parlatorio, in sartoria e nella sala tv, locali collocati in una dependance staccata dall'ingresso vetrato.

Poi, negli anni 70, la soppressione del convento, a causa la scarsità di frati e vocazioni, e la momentanea cessione dell'edificio alle Operaie Silenziose della Croce, che facevano riferimento a monsignor Luigi Novarese e a don Remigio Fusi, di Bagolino, che a loro volta, successivamente, si erano per qualche anno accasate ad Arco, dove poi hanno chiuso.

L'arrivo di padre Andrea, ora alla soglia degli 80 anni, aveva impresso, non solo una svolta, ma un vero e proprio cambio di passo, avvalendosi di un’utenza completamente diversa e di una struttura conventuale rimodernata.

Quest'ultima gestione aveva dato modo a Condino di farsi conoscere sia lungo tutta la Penisola, sia nei Cantoni svizzeri. Ora, l’obbligata chiusura comporterà di sicuro una riduzione di presenze non solo su Condino.

in foto: Vito Mancuso e padre Andrea Schnöller
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