Chiuso per invidia
di red.

Succede anche questo in tempo di Covid, soprattutto se per evitare assembramenti devono intervenire i carabinieri


«Mi sono sgolata fino a perdere la voce, ma niente. Continuavano ad entrare e non sapevo più cosa fare. Un po’ li capisco questi ragazzi: dopo settimane trascorse in isolamento hanno voglia di incontrarsi».
Così di difende Chiara del “Pascià beach bar” che apre in prossimità della spiaggia “Ai Ross” di Ponte Caffaro.

Sabato sera, quando sono arrivati i carabinieri bagossi per un sopralluogo, all’interno del locale dove sarebbero potute entrare solo 8 persone, ce n’erano una cinquantina.
Altre decine di clienti occupavano in assembramento il plateatico.

Come altri gestori di bar,
anche dal Pascià Beach si erano rivolti ai carabinieri della stazione di Bagolino per chiedere lumi al momento della riapertura del locale.

Fra i suggerimenti c’era anche quello di chiudere alle 20, proprio per evitare ciò che poi è successo, con uno scenario che i militari si sono trovati ad affrontare oltre ogni possibile liceità.

«Se chiudo alle 20 non riesco nemmeno a pagarmi le spese» ci ha detto Chiara.

Così è scattata la chiusura del locale per cinque giorni
: non potrà riaprire prima del prossimo venerdì.

Essendo la prima volta che vengono registrate violazioni alla norma che impedisce assembramenti per limitare il diffondersi della pandemia, probabilmente non seguiranno altri provvedimenti da parte della magistratura.

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