Fedeli in chiesa, fanti e alpini per la sicurezza sanitaria
di Marisa Viviani

A Bagolino, presso la Parrocchia di San Giorgio, il problema della sicurezza sanitaria è stato preso con la dovuta serietà in questa fase di ripresa dall'emergenza coronavirus



Hanno preso il problema della sicurezza sanitaria con molta serietà a Bagolino. Parliamo della Parrocchia di San Giorgio, dove il parroco don Paolo Morbio, per consentire la riapertura delle chiese ai fedeli secondo le norme stabilite per il controllo dell'epidemia, ha predisposto un rigoroso piano di interventi per garantire il distanziamento sociale e il controllo igienico della struttura.

Ecco il resoconto di don Paolo sulla situazione attuale.

- Celebriamo le funzioni religiose sia a Bagolino che a Ponte Caffaro secondo le indicazioni del governo e secondo il protocollo CEI, che noi
parroci siamo a tenuti a presentare nei nostri comuni di appartenenza.

Innanzitutto abbiamo predisposto la chiesa per garantire la distanza tra le persone; per fare questo ci siamo avvalsi dell'aiuto dell'architetto Matteo Fusi, che attraverso precise misurazioni dello spazio tra i banchi ha individuato i posti occupabili dai fedeli, che nella Chiesa di San Giorgio a Bagolino sono risultati 153 e nella Chiesa di San Giuseppe di Ponte Caffaro 63, tutti contrassegnati.

Il piano per la sicurezza prevede entrate ed uscite controllate grazie alla collaborazione dei volontari delle associazioni dei Fanti e degli Alpini, che a turno aiutano nell'accoglienza dei fedeli, sia per l'igienizzazione delle mani, che per l'occupazione dei posti assegnati nei banchi. E al termine delle funzioni intervengono le volontarie che igienizzano i sedili, gli oggetti usati, le stole. Vogliamo avere rispetto per queste regole, che si manterranno anche in futuro, sia per l'igiene che per l'accoglienza dei fedeli.

L'importanza dell'accoglienza è uno degli insegnamenti positivi che la tragedia dell'epidemia ci ha lasciato; l'attenzione in particolare per gli anziani e i disabili, ma anche per i bambini che per tutto il tempo dell'isolamento abbiamo seguito attraverso l'incontro radiofonico serale
con le famiglie, incontri che continuano oggi anche sui social.

Ringrazio quindi tutti i volontari e le volontarie che collaborano, e anche il diacono Luca Ferremi e il sagrestano Gaetano Melzani; e naturalmente i fedeli che hanno partecipato alla messa attraverso la radio parrocchiale, ed ora con gradualità torneranno ad assistere alle
funzioni religiose in chiesa.

E dopo la riapertura in sicurezza delle chiese, le parrocchie dovranno affrontare l'organizzazione dei centri estivi e degli oratori, predisponendo un protocollo di sicurezza da sottoporre al comune e all'ATS; impresa impegnativa e complessa, che dovrà contare ancora sulla collaborazione del volontariato, che come si sa regge molta parte del nostro Paese; oggi più che mai in questo difficilissimo momento di crisi sanitaria ed economica.

Nelle foto di Luciano Saia: Svolgimento delle funzioni religiose a Bagolino al tempo del coronavirus
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