Cristo dei Venti da salvare
di Aldo Pasquazzo

Comitati, associazioni e volontari si stanno attivando per restaurare le tre croci collocate nel 1990 al Doss da Canal, tanto care agli storesi


Trent'anni fa (12 agosto 1990) al di sopra di Faserno, la parte alta di Storo, un apposito Comitato di cittadini aveva collocato tre gigantesche Croci. Secondo lo spirito e le intenzioni degli stessi, dovevano garantire protezione al paese e offrire un’occasione di riflessione a coloro che transitavano da quelle parti (Doss da Canal, quasi a quota 1845 m).

Ora, a distanza di tre decenni, quei simboli religiosi, in legno di larice, denominati Cristo dei Venti, tanto cari agli storesi, mostrano i segni del tempo e quindi andrebbero sostituite.

A farsene carico è al momento il vice assessore comunale Francesco Giacomolli che ha coinvolto comitati e associazioni, che avrebbe già messo a disposizione i nuovi tronchi. A loro volta, i Brugnoni (artisti delle sculture in legno) sarebbero disponibili a sagomarne le estremità e ad intagliare, ad altezza d'uomo, il volto di Cristo.

“Stiamo lavorando in tal senso – avverte lo stesso Giacomolli – coinvolgendo sia gli stessi Brugnoni, ma anche il delegato di quei percorsi da mont, Giampietro Beltramolli, affinché lassù ci si possa arrivare con il materiale già ultimato utilizzando dei trattori, in modo da evitare il dispendioso ricorso all'uso di elicotteri, come era avvenuto all'epoca. Una volta in quota, le tre Croci saranno collocate nello stesso punto e allo stesso modo delle attuali”.

All’inaugurazione di trent’anni fa era presente una marea di gente, oltre a diversi sacerdoti, tra cui padre Giorgio Valentini, cappellano delle Fiamme Gialle; la proclamazione delle letture della messa era stata affidata al popolare giornalista di origini palermitane Sandro Paternostro, all'epoca corrispondente Rai da Londra, che in loco contava su alcune amicizie, tra cui Angelo Ferretti, divenuto poi presidente della Settaurense, quando assieme al Trento formavano il duo provinciale in Cnd (Campionato nazionale dilettanti).

Poi, secondo tradizione, era seguita una mega festa, con tante di polente doc.

Ancora Giacomolli: “In concomitanza di questa iniziativa, mediante lo studio Malvis, contiamo di installare anche due bacheche dove affiggere la mappa della zona con i rispettivi percorsi”.
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