«Il tampone serve per le diagnosi, non per la prevenzione»
di Redazione

L’assessore regionale alla Salute Gallera boccia così la richiesta dei 67 sindaci Bresciani, sottoscritta anche da 6 valsabbini, di rendere gratis, o solo con il pagamento del ticket, i tamponi per individuare l'infezione da Covid-19


«Il tampone serve per le diagnosi. Una persona può diventare infetta qualche ora dopo avere fatto l’esame. Tutte le linee guida ministeriali sulla sanità dicono questo».

L’assessore regionale alla Salute Gallera boccia così la richiesta dei 67 sindaci Bresciani, sottoscritta anche da 6 valsabbini (si è aggiunta anche la firma del sindaco di Gavardo), di rendere gratis, o solo con il pagamento del ticket, i tamponi per individuare gli infetti da coronavirus per tutta la popolazione.

La Regione, prosegue l’assessore, «ha ampliato la platea delle persone sottoposte al test molecolare. Per chi ha la necessità di farlo è gratis».

Oggi i tamponi vengono eseguiti in casi specifici. In ospedale i cittadini che arrivano al pronto soccorso con sintomi dichiarati, pazienti in fase di ricovero per attività ospedaliere programmate, malati e operatori sanitari con sintomatologia, pazienti guariti clinicamente in attesa di verifica della negativizzazione. Sul territorio cittadini e loro contatti con sintomi simil influenzali e/o con temperatura superiore ai 37,5° con segnalazione all’Ats da parte del medico di base o del datore di lavoro, persone con esito positivo al test sierologico.

«L’attività è sempre più estesa», afferma Gallera. Dall’inizio della pandemia i tamponi effettuati sono stati oltre 800mila, ieri più di 19mila. «Tuttavia, non è una operazione che si fa a tappeto. Abbiamo terminato lo screening nelle residenze per anziani e stiamo smaltendo il pregresso, la coda di chi ha avuto il Covid nei mesi scorsi».

Se poi il governo dovesse stabilire che i tamponi rientrano nei Livelli essenziali di assistenza, da estendere a tutti e a carico della Regione, «ci attiveremo di conseguenza. Ma per adesso la situazione è quella descritta».
200605_giulio_gallera.jpg