Giornata api, inizio di stagione promettente
di Redazione

Dopo il calo di produzione degli anni passati, questa primavera segna un'inversione di tendenza nella produzione di miele nel bresciano, con dati in controtendenza con l’andamento lombardo che segna invece -20%



"La stagione procede discretamente, le temperature sono perfette per le api che, sia in montagna sia in pianura stanno bene, per il momento è tutto sotto controllo e la previsione per la produzione di miele d’acacia segna un +20 % rispetto all’anno scorso". Con queste parole Edoardo Mombelli, apicoltore di Quinzano d’Oglio (BS) che insieme alla moglie Ilenia gestisce 250 alveari, racconta una condizione positiva del settore apistico in provincia di Brescia che, grazie al clima particolarmente favorevole e all’assenza di gelate invernali, potrebbe dare risultati positivi ad un comparto che l’anno scorso ha sofferto molto.

Questo in controtendenza con la situazione al livello lombardo - precisa Coldiretti regionale -, che segna un  calo del 20% rispetto alla media per effetto dell’andamento climatico che, dopo un inverno caldo e siccitoso, ha visto una primavera in cui non sono mancati bruschi abbassamenti di temperatura. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti relativo alle prime produzioni di miele in Lombardia, elaborato in occasione della giornata mondiale delle api, che si festeggia il 20 maggio dopo essere stata istituita dall’Onu nel 2018.

La situazione sul territorio è a macchia di leopardo – precisa Coldiretti – laddove le gelate hanno intaccato le piante la produzione è limitata, così come nelle zone in cui piogge e temporali nei giorni scorsi hanno "fermato" le fioriture.

In provincia di Brescia sono presenti circa 119 imprese per un totale di circa 30 mila alveari, custoditi da oltre 1.000 appassionati tra professionisti e hobbisti, che producono oltre 300 mila tonnellate di miele, propoli, cera e derivati. "La situazione favorevole di quest’anno – precisa Massimo Albano, direttore di Coldiretti Brescia – rappresenta un sollievo per le imprese apistiche che hanno sofferto molto la mancata produzione dell’anno scorso e un segnale importante per la ripartenza bresciana, ora che i mercati agricoli stanno tornando operativi su tutta la provincia".

In Lombardia sono presenti circa 160 mila alveari, custoditi da oltre 6000 appassionati tra professionisti e hobbisti, che producono miele, propoli, cera e altri derivati. In generale – precisa la Coldiretti - una singola ape visita in media circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele. Tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api; tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni, secondo la Fao.

In Italia – spiega la Coldiretti – esistono più di 60 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di arancia a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino. Nelle campagne italiane – conclude la Coldiretti – ci sono 1,5 milioni gli alveari curati da sessantamila apicoltori di cui circa 2/3 produce per autoconsumo.
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