Inquinamento ambientale
di Salvo Mabini

Tiro al piattello abusivo in comune di Sabbio Chiese: le indagini dei carabinieri forestali della stazione di Vobarno confermano l’ipotesi di inquinamento ambientale


Ne avevamo parlato ad agosto dello scorso anno, quando i Forestali di Vobarno avevano sottoposto a sequestro un’area boschiva di oltre un ettaro nella zona della Fratta, a Sabbio Chiese, ove si erano accumulati nel corso degli anni i rifiuti generati da un’attività di tiro al piattello “non autorizzata e condotta nella totale inosservanza delle norme ambientali”, così si legge in una nota.

I militari, in particolare, avevano ritrovato nel sottobosco ingenti quantità di pallini in piombo, borre in plastica e frammenti di piattelli, abbandonati sul suolo con modalità tali comportare per i tre esercenti dell’attività la contestazione del reato di “realizzazione di discarica abusiva”, per il quale è prevista – oltre alla confisca del terreno – la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e dell’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.

Nel corso dei mesi successivi i militari di Vobarno, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica dott. Ambrogio Cassiani, hanno poi condotto un’attività tecnica di campionamento delle matrici ambientali con il supporto dei tecnici di ARPA Lombardia – Dipartimento di Brescia, in quanto si sospettava che la prolungata presenza dei suddetti rifiuti potesse aver provocato l’inquinamento dell’area.

Un’ipotesi che avrebbe trovato conferma nei referti analitici, dai quali è emerso il pesante superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo per i metalli pesanti come piombo, arsenico, vanadio ed antimonio, nonché per gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), presenti nel terreno con concentrazioni che superano fino a 590 volte il limite consentito.

I titolari dell’attività di tiro al piattello dovranno ora rispondere dunque anche del delitto di “inquinamento ambientale”, per il quale è prevista la pena della reclusione da due a sei anni, nonché una multa da 10.000 a 100.000 euro, e dovranno procedere – oltre che alla rimozione dei rifiuti – anche alla bonifica delle matrici ambientali contaminate.

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