Un grazie alla Casa di riposo
di Redazione

In seguito alla scomparsa di mia suocera ospite della Rsa di Vobarno, mi piacerebbe pubblicare questo ringraziamento per tutto il personale la Casa di riposo... al tempo del Coronavirus


Fin da piccola sono cresciuta in una famiglia allargata, ci si dava una mano l'un l'altro, il nonno materno è sempre vissuto con noi e i nonni paterni vivevano nella casa accanto.

Una presenza costante nella mia infanzia. Mia mamma era casalinga e quando i nonni non sono stati più autosufficienti è stato automatico per lei prendersene cura. Era normale una volta si faceva così... Difficilmente ci si rivolgeva alla Casa di Riposo, anzi chi lo faceva veniva guardato con meraviglia.

Il tempo passa e la ruota della vita gira ed è arrivato il mio turno. Quando un anziano si ammala di una malattia degenerativa per i propri cari non è semplice accettarlo, i ruoli si invertono e bisogna prendersi cura di loro come se fossero bambini.

Quando mia suocera si è ammalata, abbiamo cercato di accudirla come meglio potevamo, psicologicamente è stato molto pesante ma ad un certo punto, nostro malgrado, abbiamo dovuto chiedere aiuto.

Lo abbiamo trovato nella R.S.A. Irene Falck di Vobarno. Ricordo ancora la prima volta che sono entrata nella struttura, rammento il sorriso e la gentilezza di Silvia, il saluto di Norma con la sua voce altisonante. Ma io sono uscita piangendo, per me era una vera sconfitta.

Pian piano quello è diventato un luogo familiare, ho imparato a conoscere il personale medico e infermieristico e soprattutto gli animatori e gli ausiliari. Ho trovato sempre un sorriso e molta disponibilità.

Poi è arrivato il virus e non ho più potuto accedere alla struttura e non ho più visto mia suocera di persona. La potevo salutare attraverso le video chiamate, che regolarmente ci venivano fatte.

In questi giorni, attraverso i media non si sente altro che parlare di negligenze e di indagini della Magistratura sulle R.S.A. Io non voglio entrare nel merito.

Io voglio invece dire pubblicamente GRAZIE a tutto il personale che fa un lavoro così difficile, pesante psicologicamente, spesso privo di soddisfazioni con turni estenuanti e poco retribuito. In questi ultimi mesi si sono sostituiti alla sua famiglia, prendendosi cura della nostra nonna Carmela che pian piano ci ha lasciato.

Anna
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