Lettera dei sindaci bresciani a Conte e Fontana
di Redazione

I 205 primi cittadini della provincia di Brescia chiedono un nuovo ospedale temporaneo in città, per l'assistenza alle persone contagiate dal Covid-19, e "l’invio di nuovi medici e personale infermieristico, anche e eventualmente attingendo a quello già recentemente reclutato"


Hanno scritto al presidente del Consiglio, al governatore della Regione Lombardia e al capo della Protezione per chiedere chiedere “un’attenzione maggiore e risposte urgenti e più incisive” di quelle avute fino ad ora per combattere l’emergenza legata al coronavirus.

È l’appello dell’Associazione dei Comuni Bresciani, che rappresentanza 205 Comuni in provincia di Brescia. “Sul fronte del territorio si sono rilevate in queste settimane forti criticità per quanto riguarda i servizi socio assistenziali domiciliari”, osservano i sindaci nella lettera a Giuseppe Conte, Attilio Fontana e Angelo Borrelli.

Una missiva in cui sollevano il problema già espresso dal sindaco di Brescia Emilio del Bono: serve un nuovo ospedale temporaneo in città, per l’assistenza alle persone contagiate dal Covid-19. In più, serve “assicurare quanto prima l’invio di nuovi medici e personale infermieristico, anche e eventualmente attingendo a quello già recentemente reclutato con il bando emanato dalla Protezione Civile, ovvero reclutandolo anche dal volontariato”.

I comuni bresciani chiedono
inoltre il “monitoraggio e assistenza domiciliare più attenta delle persone con sintomi da coronavirus a casa perché non ospedalizzate” e la “garanzia di fornitura continua e in base ai fabbisogni giornalieri di dispositivi di protezione per il personale sanitario e socio sanitario e categorie più a rischio. L’associazione sottolinea inoltre come sia carente “l’attenzione per una quarantena/isolamento delle persone dimesse dalle strutture ospedaliere, con individuazione di soluzioni alloggiative dedicate ad esclusione delle Rsa”.

“I Sindaci sono impegnati sin dall’inizio in questa emergenza e hanno ben chiare le criticità che si sono presentate sino ad ora nella sua gestione”, dice Gabriele Zanni, presidente dell’Associazione. “Altrettanto si pongono il problema di come affrontare una sorta di fase due di questa drammatica situazione, che ha lacerato profondamente ognuna delle 205 Comunità della nostra Provincia. Il documento che andiamo a sottoporre in particolare a Governo e Regione contiene un’analisi delle problematiche lette sul territorio e una serie di proposte, che auspichiamo vengano accolte dai decisori sovracomunali”.
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