Muscoline, vicinanza, vigilanza e informazione
di Cesare Fumana

Un forte impegno nella comunicazione ai cittadini e nel fornire servizi a domicilio: questo è stato l’approccio messo in campo dall’Amministrazione comunale di Muscoline per affrontare l’emergenza Coronavirus


«Nell’arco di questi mesi di emergenza il nostro impegno è stato quello di essere presenti e vicini ai nostri concittadini, venendo incontro alle loro necessità, ma anche facendo in modo che le persone rimanessero nelle loro case il più possibile».

Presenta così il sindaco di Muscoline, Sandro Benedetti, le iniziative e l’approccio all’emergenza Coronavirus messo in campo dalla sua Amministrazione comunale.

«Devo dire che i miei concittadini hanno dimostrato un elevato senso civico – precisa il primo cittadino –, ma siamo stati anche inflessibili nel far rispettare le norme sul distanziamento, attraverso i controlli della nostra Polizia locale e delle altre forze dell’ordine».

«Il nostro paese – prosegue il sindaco – è strutturato come piccoli agglomerati di case nelle frazioni e ci si conosce quasi tutti, per questo è stato facile anche intrattenere i contatti con le persone».

Uno dei primi obiettivi è stato quello di informare i cittadini direttamente dal Comune; di grande utilità si sono dimostrati i diversi strumenti online oggi a disposizione e diffusi capillarmente: il sito istituzionale, la pagina Facebook Comune di Muscoline, un gruppo Whatsapp in modalità broadcast (sul num. 331.3729398), le videoconferenze con Zoom.

Sin da subito è stato anche attivato un numero di telefono (380.6477339) dedicato per tutte le necessità nel periodo di emergenza.

«Nel nostro paese – riferisce Benedetti – non è presente un gruppo di Protezione civile; per questo abbiamo da subito attivato un gruppo di volontari, al quale hanno aderito 26 persone e, fra questi, i 10 consiglieri della maggioranza. Attraverso queste persone siamo riusciti ad attivare alcuni servizi a domicilio per chi non aveva la possibilità di muoversi, ma anche per gli altri cittadini in modo da evitare gli spostamenti».

Grazie a loro si è potuto mettere in campo anche un servizio di raccolta di rifiuti a domicilio e del verde e consegnare le mascherine a tutti i concittadini, reperite anche attraverso delle donazioni di associazioni e aziende locali. Ce ne sono ancora disponibili a richiesta.

«Per quanto riguarda il sostegno economico alle famiglie abbiamo ricevuto 14.000 euro dalla Protezione civile e li abbiamo spalmati su 8 settimane, con 1.800 euro a settimana.
Abbiamo visto che il budget è sufficiente per soddisfare le richieste pervenute; per mantenere la riservatezza abbiamo pensato di dare il buono alimentare attraverso un bonifico bancario».

Ci sono state anche iniziative spontanee di raccolta viveri, come la collocazione di un cesto presso il monumento ai Caduti, dove era stato messo il cartello “Chi può metta, chi non può prenda”.
«Anche in questo caso, per mantenere la riservatezza, ci siamo accordati con la Caritas di collocarlo appena all’interno della porta laterale della chiesa parrocchiale.
Sempre in accordo con la Caritas parrocchiale abbiamo anche fornito dei pacchi alimentari ad alcune persone».

Anche la comunità di Muscoline si è attivata per iniziative di raccolta fondi per gli ospedali del territorio.
«Devo dire che c’è stata anche una grande attenzione da parte delle associazioni, come ad esempio i cacciatori, la Coldiretti e altre, anche per iniziative di raccolta fondi per gli ospedali di Gavardo. Inoltre, con il gruppo Cacciatori ancora nelle prime settimane, avevamo fatto un intervento di sanificazione delle strade che è servito anche per tranquillizzare la popolazione».

Sulla pagina Facebook del Comune sono state pubblicate diverse iniziative e fra le ultime un corso on-line dedicato agli strumenti informatici e un’iniziativa della biblioteca rivolta ai bambini con la lettura di libri per ragazzi.

Sempre sulla pagina Facebook domenica il sindaco Sandro Benedetti ha pubblicato una bella riflessione che ben sintetizza come è stato vissuto questo periodo: «Gli insegnamenti, le preoccupazioni, i pensieri e le emozioni che in ciascuno di noi ha generato questa esperienza, rimarranno indelebili. Per questo già da ora, prima di riconquistare la libertà della quale siamo stati privati, sì, perché quella è la più grande rinuncia che abbiamo dovuto sopportare, invito tutti a riflettere ed a trarre da questa vicenda i migliori insegnamenti».

Ed infine: «L’assistenza sociale gestita dal pubblico, del resto, è ora trasformata nel mutuo aiuto, nella vicinanza con i propri vicini;
- utile lavorare da casa: lo smart working tanto decantato da decenni, solo ora ha ritrovato la sua essenza dando così modo ai genitori di gestire i propri figli;
- bello riscoprire che, anche senza andare lontano, viviamo in un paese incantevole e con poco lo potremmo rendere migliore;
- fondamentale ripartire dai nostri giovani e meno giovani che, in questo periodo di emergenza, in un paese sprovvisto di un gruppo di protezione civile, hanno immediatamente aderito e prestato la loro opera in dono agli altri.
Quindi da questi pochi spunti credo che la nostra comunità possa ripartire ritrovando una rinnovata e migliore quotidianità».
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