Gavardo, superata l'emergenza
di Cesare Fumana

Anche il più popoloso Comune della Valle Sabbia, dove in termini assoluti ci sono stati più contagiati e persone in quarantena, ha affrontato con determinazione e resilienza la fase critica della pandemia


«A un certo punto ci si abitua anche all’emergenza». È l’amara constatazione, dovuta anche a una certa stanchezza, del sindaco di Gavardo, Davide Comaglio, alle prese dall’inizio di marzo con il contagio da coronavirus.

Il Comune più popoloso della Valle Sabbia (più di 12.500 abitanti) ha avuto, in numeri assoluti, più persone contagiate: 106 stando ai dati di ieri, venerdì 10 aprile. In termini percentuali sono l’8,8 ogni mille abitanti, secondo i numeri forniti da Ats Brescia (ci sono Comuni valsabbini con incidenze maggiori). I morti accertati Covid-19 finora sono 14. A marzo di quest'anno i decessi sono stati 22, contro gli 8 del 2019.

Ma la fase emergenziale vera e propria, per fortuna, è alle spalle. Permangono ancora situazioni di criticità, comuni a tutti gli altri paesi: le poche mascherine e come affrontare l’assistenza sanitaria per le persone dimesse.

Centro operativo comunale

Il Comune è stato il primo in Valle Sabbia, su indicazione della Prefettura, ad istituire il Coc (Centro operativo comunale), creando una squadra per affrontare l’emergenza.

«Abbiamo messo subito a disposizione della popolazione un numero di telefono unico, da chiamare per ogni necessità inerente al coronavirus – riferisce il sindaco –. Io ho chiamato personalmente tutte le persone contagiate e in quarantena per illustrare le misure messe in campo e sentire le loro richieste».

«Attraverso questo numero, abbiamo raccolto le necessità sia delle persone malate a casa, sia quelle in quarantena che nel nostro paese sono state 200. Avendo l’ospedale, molti contagi sono stati di personale sanitario, una ventina».

«Per loro, grazie ai volontari dell’Associazione Volontari Gavardesi e del gruppo comunale di Protezione civile, abbiamo messo a disposizione alcuni servizi di prima necessità, dalla consegna di spesa, farmaci, ricette, bombole per l’ossigeno, ritiro di raccomandate, e altre esigenze. Questo è servito in particolare per coloro che non avevano vicino una rete parentale».

Servizi sociali, volontari e Protezione Civile


Al fianco del sindaco, ad affrontare l’emergenza c’è sempre stata l’assessore ai Servizi sociali e alla Protezione civile, Caterina Manelli, assistente sociale di professione, forte dell’esperienza di volontaria nella Protezione civile nazionale, con alle spalle diversi interventi nelle emergenze degli anni passati, come i terremoti in Centro Italia. A lei abbiamo chiesto di fornirci qualche dato numerico.

«L’ufficio Servizio Sociali del Comune è stato in prima linea nell’affrontare questa emergenza – riferisce l’assessore –, raccogliendo finora 180 richiese e attivando i volontari per espletarle».

«Ci siamo attivati il prima possibile per i buoni alimentari. Abbiamo scelto una formula settimanale: nella prima settimana abbiamo già raccolto 149 richieste, per un totale di 17.000 euro. È una situazione preoccupante, perché molti casi sono sconosciuti ai Servizi sociali. Sono arrivate richieste anche da famiglie di piccoli artigiani, che con la chiusura totale delle attività si sono trovati in difficoltà».

Mascherine

Un’altra questione delicata è stata la ricerca, l’acquisto e la distribuzione di mascherine, un’emergenza che prosegue, comune a tutti gli altri paesi.

«Abbiamo innanzitutto fornito i nostri volontari con un piccolo quantitativo che siamo riusciti ad acquistare. Poi man mano sono arrivate, anche attraverso la raccolta AiutiAmobrescia, le abbiamo fornite alla Rsa, ai malati e ai loro familiari in quarantena. Abbiamo dovuto per forza seguire delle priorità».

Adesso, fra Regione e AiutiAmobrescia abbiamo 5.100 mascherine che saranno distribuite dalla Protezione civile e dagli Alpini. Sono insufficienti per tutta la popolazione, ma essendoci a Gavardo 5.135 nuclei familiari, le distribuiremo a quelli con persone con più di 65 anni e quelli con situazioni di fragilità.

Sostegno psicologico

Il Comune di Gavardo fa da centro di raccolta anche per le richieste di sostegno psicologico per la Valle Sabbia: «Al momento sono giunte solo 3 richieste, che sono state girate agli psicologi. Forse non è nel carattere dei valsabbini richiedere questo genere di sostegno – spiega Manelli –, forse c’è un po’ di ritrosia, ma credo possa essere utile anche in una fase successiva, soprattutto per le famiglie colpite in queste settimane dai lutti».

Fronte sanitario

Comaglio, nel pieno dell’emergenza, aveva lanciato un allarme sui giornali sulla situazione di difficoltà dell’ospedale di Gavardo, per questo la minoranza consiliare lo aveva attaccato duramente, ma il suo grido dall’allarme è servito per focalizzare l’attenzione sulle necessità della struttura sanitaria valsabbina e sono state numerose le iniziative, sia di raccolta fondi, sia di fornitura di materiale di cui necessitava, da parte di numerose associazioni.

Sul fronte sanitario la situazione critica adesso riguarda i malati che vengono dimessi, perchè manca l’assistenza domiciliare.

Controlli per Pasqua


Infine il primo cittadino lancia un appello per questi giorni di festa, perché tutti rimangano a casa: «Aumenteremo i controlli anche per le zone che a Pasquetta erano le tradizionali mete per le gite fuoriporta, come il monte Tesio, la Faita, monte Magno, dove ci sono anche seconde case. Le forze dell’ordine saranno in campo per vigilare sugli spostamenti».

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